Intervista con i Brothers, creatori dell’italo dance
di Katya Malagnini
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Milano, gennaio
Dieci anni fa dominavano le chart con la loro italo dance. Oggi, dopo alcune turbolenze :D i Brothers sono tornati, con due nuovi singoli (“Sacrifice” e “Escape”) e un nuovo album, che oltre ai due inediti, conterrà le hit di sempre, tra cui: “Sexy Girl”, “The Moon”, “Memories”, “Dance Now” e “Dieci, Cento, Mille”. Il gruppo, formato da Gabriele “Jack” Pastori, Walter ” Watt” Mangione e Giuseppe ” Joseph B” Brittanni (con la voce ufficiale di Ranieri Di Biagio) è considerato antesignano dell’italo dance e oltre alle nuove produzioni, a fine gennaio, si recherà a Napoli per le riprese di un film, che li vedrà impegnati a interpretare loro stessi.
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Pagina ufficiale dei Brothers
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I Brothers sono una presenza fissa in molti locali della penisola. Il loro dj set è articolato su 3 console, dove tutti e tre mixano assieme, collegati a un mixer esterno.
“Riusciamo a mixarci tra di noi facendo un dj set innovativo, dove non mancano i mash up in diretta”.
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Durante l’intervista, sono tutti e tre presenti in studio. Stanno lavorando a un progetto e assieme a loro, c’è lo special guest della serata: :D Andrea Mattei di M2O… (che riderà per buona parte dell’intervista).
Per comodità, sarà Joseph a parlare a nome di tutti.
Esordisce tentando un affondo:
Ma .. la dj non la fai più?
Eccone n’artro che me da per defunta :’D
Famme da ‘na toccatina che nse sa mai
No, non lo faccio più, guardo i dischi girare sui piatti. :-D
No, perché ora fai questo e pensavo che la dj non la facessi più. Vabbé che…lascia stare, ci eravamo conosciuti proprio così, tanti anni fa.
Ecco, stai sereno :D:D
Ti piacciono i nuovi singoli o ci siamo rincoglioniti?
Della musica che esce ora mi piace un pezzo su dieci, cento, mille :D:D:D
Aò ma che stamo a fa? L’intervista è a voi, mica a me!
Comunque “Escape” non l’ho sentito, lo ammetto. Ora provvedo.
Anzi, ce lo ascoltiamo insieme ^_^
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Brothers “Escape”
In tanti ci hanno scritto, contenti: “Evviva, i Brothers sono tornati”.
Siamo entrati nella British Dance Chart, mentre “Sacrifice” è uscito nella compilation più famosa della Germania. Siamo contentissimi di tutti questi feedback positivi.
Il nostro album uscirà tra la fine di gennaio e la seconda settimana di febbraio; è tutto pronto, tranne “Dieci, cento, mille”. Stiamo rifacendo tutto, rimasterizzato e ricantato da Ranieri. I fan più accaniti si accorgeranno che è stata fatta qualche modifica nella stesura e negli arrangiamenti, ma si tratta davvero di cose poco percettibili (quando in realtà sono stati ricantati completamente). L’album, oltre ai grandi classici, conterrà anche “Escape”, in quattro versioni e “Sacrifice”, in tre. “Escape” sta andando benissimo a livello europeo. Abbiamo inoltre un progetto parallelo (deep-house) che si chiama JWC e inizia a muoversi molto bene. Il pezzo “My mind” (che non è ancora uscito) è già in una classifica tedesca.
Brothers “Sacrifice”
*Un po’ di tempo fa, i Brothers si sono separati dal loro quarto componente e in questa intervista, tra le altre cose, vedremo perché. Anzi, lo vediamo subito :D
Joseph, che cosa è successo?
Ci siamo divisi per un diverbio tra noi.
E che casino :D
Ti spiego: ci siamo messi un po’… uno contro l’altro.
E meno male che ve chiamate Brothers! :D
All’epoca, se ricordi, qualche anno fa… ci eravamo già divisi.
Sì, certo che mi ricordo.
Ecco: il motivo è che dopo tanti anni di lontananza fra noi, il quarto componente del nostro gruppo ha deciso di staccarsi, perché non sentiva più la sua appartenenza, su quello che avevamo creato anni prima. Ovviamente, sette anni sono tanti e le cose nel frattempo cambiano: è lui che ha deciso di andarsene di sua spontanea volontà. Posso solo dirti che oggi siamo più forti che mai e affiatatissimi, con tanta voglia di fare!
Ci vogliamo veramente bene come fratelli … “Brothers”!
Tra una cosa e l’altra, quindi, ci siamo riuniti, abbiamo fatto “Mirror on the wall”, disco che non era pensato su di noi, ma era una delle ultime cose che girava in studio come provino, allora abbiamo deciso di uscire con questo disco, anche perché non c’era tempo per pensare ad una produzione che ci rappresentasse di più; avevamo fretta di far sapere al nostro pubblico che stavamo tornando. Poi è arrivato Ranieri Di Biagio, con il quale abbiamo realizzato “Sacrifice” ed “Escape”. Lui è un Maestro di canto e ha un inglese perfetto. Abbiamo optato per lui, in quanto ci era stato consigliato da Sagi Rei, nostro primo cantante principale. Tra l’altro è molto simile come timbro di voce.
Abbiamo scelto di aprire una nostra etichetta, la “Brothers Records”, perché in questo modo, il nostro suono rimane puro, come l’abbiamo ideato … e non condizionato da terze etichette, che secondo noi, non sono più allineate con il mercato mondiale. Prossimamente, produrremo anche qualche nome “Figo”.
Sentiamo:
Ci sarà Luca Zeta
(*ciao Lucaaaaaaaa :D)
con il suo pezzo con Nathalie e Kim Lukas
(le sisters ^__________^)
Ci sarà Mattei, di M2O (che nel frattempo continua a ridere :D).
Chi è secondo voi, un produttore italiano che avrebbe meritato di più ma non ha avuto il successo che meritava?
Non ricordiamo nessuno, secondo noi hanno avuto tutti lo spazio che meritavano.
Qualcuno sopravvalutato?
Chi più, chi meno, sono stati bravi tutti.
#ehtepareva :’D
Tu chi ci metteresti tra gli stronzi?
Ma l’intervista è a voi, mica a me :-P
Noi, per fortuna, non abbiamo mai avuto a che fare con gente stronza. Questo, forse perché all’epoca eravamo tra i gruppi numeri uno e ci leccavano il culo. Non lo so, può essere un’ipotesi.
Davvero, non ho peli sulla lingua, se ci fosse stato qualche stronzo, non avrei problemi a dirtelo. Non ricordo.
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Megamix - Brothers
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Anch’io non ricordo qualcosa :D Dieci anni fa, vi feci un’intervista e NON RICORDO per chi (perché a quel tempo collaboravo con dieci testate :D:D:D che si occupavano di dance). Ho recuperato questo file, a distanza di dieci anni e durante l’intervista ripescherò alcune domande e confronteremo le risposte :D Iniziamo:
All’epoca, vi avevo chiesto cosa pensavate della crisi che stava investendo questo settore. Ricordi cosa mi avevate risposto?
No, dimmelo tu!
E vabbé era questa la domanda
Ok, mi avevate risposto così: “è un momento che sicuramente sarà superato”.
Come ribatti adesso? (Sono una stronza, lo so :D :D :D :D)
Per me, la crisi della dance nacque perché tutti incominciarono a copiarsi, senza imporre la propria musica e personalità. La conseguenza si è verificata sulla qualità che si è abbassata così tanto, che la parola italo dance è stata quasi cancellata dai dizionari, dando così spazio a super produzioni che arrivavano dall’estero.
Grazie mille per questo trattato filosofico :D:D:D:D ma non c’entra nulla con quanto stavamo dicendo :D:D:D
E quindi? La domanda effettiva qual era?
Aridaje … la domanda effettiva era: cosa ne pensate della crisi che sta attraversando questo settore, laddove per settore, s’intendevano le discoteche…
I proprietari non capiscono un cazzo, perché non investono su meccanismi semplici, dove all’estero gli stessi meccanismi fanno fare fortune, e li possiamo vedere nei Festival, che vengono organizzati in giro per il mondo, mentre qui in Italia, s’improvvisano direttori artistici, ecc. ecc.
Questa è la rovina delle discoteche. Un capitolo a parte, lo meritano i dj bimbiminkia, altra grande rovina. Gente che “suona” gratis, portando la gente ai tavoli.
Che poi, sai che succede? Che il bimbominkia ti porta 50 persone e nel frattempo, ne scappano cento, perché mette musica di merda! Questi sono i meccanismi di alcuni locali che ormai non hanno più senso di esistere.
Esatto
Però parliamoci chiaro: il nome forte che porta ancora la gente nei locali e sposta le masse, a livello medio, non esiste più.
Sei d’accordo?
Sono d’accordo. Oggi solo certi nomi di fama internazionale spostano le masse e noi ci vogliamo posizionare in questa categoria.
Vi è mai successo che un locale vi piaccasse?
No ma un volta siamo arrivati in un locale e non c’era nessuno. Non avevano fatto pubblicità… però, ci hanno pagato lo stesso.
Vi hanno pagato lo stesso??? Questo è uno scoop!! :’D
Fate serate da un sacco di tempo. Che cosa è cambiato secondo voi, rispetto al passato?
Nelle discoteche, come tu sai, la gente non sa più che cacchio vuole!
Già. Anzi no, lo so. Vuole Bailando :D
“Bailando” ha rotto le palle!
Ecco. All’ultimo che me l’ha chiesta gli ho messo quella di Paradisio :D:D:D:D #vabeneuguale? :D #le101cosedafareprimadimorire.
Lanciate un appello al pubblico, affinché comprino il vostro disco
Non c’interessa che lo comprino ma che lo ascoltino, anche in streaming. Oggi, il business è anche questo.
Un anno fa, ai Magazzini Generali, feci un appello per l’acquisto del disco e ricevetti fischi.
O_O
Sì siamo arrivati a questi livelli.
Rivediamo la sequenza in questo video:
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Quindi, dato che continueremo a fare dischi, fate quello che volete. Se volete scaricare, scaricate. Quando tutto sarà distrutto, voglio vedere che cavolo ballate.
Vorrei ribadire, ma non solo da parte nostra come “Brothers” ma da parte di tutti. Dobbiamo comprendere che in Francia, l’80% della musica è francese, e le discoteche (con tutto ciò che ruota attorno alla musica) lavorano per il popolo francese, figa! :D:D:D (ecco il milanese imbruttito che fuoriesce dall’animo di Joseph) mentre in Italia, il fatto che un disco sia prodotto da un italiano, sembra proprio essere un deterrente. Dai, non è possibile che in questo Paese, ci sia una mentalitá esterofila! Molti dj internazionali hanno fatto dischi belli, ma anche dischi che fanno cacare. Diciamolo!
In Italia, la polizia gira con macchine tedesche. In Germania, le macchine della polizia sono tedesche. Noi continuiamo a non rappresentarci in questo stile di fare le cose.
Capisci?
Capisco.
Un disco va messo se è bello ed è giusto metterlo.
Il nostro “Escape” è bellissimo e nonostante il nostro nome, facciamo fatica a farcelo passare. Con “Sacrifice” siamo ancora in classifica in Inghilterra e in Germania, oltre alla chart, siamo anche usciti su una compilation che è al nr. 1 e che contiene Hardwell, Paul van Dyk, Guetta e assieme a loro, ci siamo anche noi!!
Cioè: hanno investito su un prodotto italiano e sul nome Brothers.
Comunque, per me il futuro non è più l’acquisto online, ma lo streaming. Quello è il business.
Se non ricordo male eravate finiti in una sorta di “bufera” mediatica… dove eravate accusati di acquistare le posizioni in classifica…
Proprio da lì abbiamo capito che ci sono molte persone invidiose che fanno di tutto per stare sulla cresta dell’onda.
Torniamo un attimo indietro di dieci anni (qualcosa in più, forse :D). Quando avete iniziato a capire che la ruota stava girando dalla vostra parte?
Una mattina, alzandoci, abbiamo sentito in contemporanea su quattro radio, la versione italiana di “Sexy Girl”; è stato bellissimo.
Che ricordo avete di quei momenti?
Trombavamo tantissimo!!
:D:D:D:D:D:D:D:D:D:D
Dicevo che è stato un periodo fantastico, ci siamo divertiti tantissimo. Anche oggi stiamo rivivendo le stesse emozioni di allora.
In quel periodo eravate ospiti ovunque…
Sì abbiamo fatto tantissime serate e ci siamo fatti le ossa per migliorare noi stessi.
Mi hai anticipato che sarete in un progetto cinematografico: vuoi parlarne?
Il 26 gennaio scenderemo a Napoli e resteremo lì fino all’otto febbraio. Gireremo una parte nel film “Nel Nome del Padre”, con la regia di Gabriele Gargiulo. Interpreteremo noi stessi, all’interno di una discoteca e si sentirà “Escape”, il nostro pezzo che parla di una ragazza che entra nel tunnel della droga e va fuori di testa.
In lavorazione, poi c’è un film sulla dance italiana e siamo già stati chiamati.
Ringraziamo di cuore Gabriele Gargiulo e tutto il suo staff, per la possibilità che ci sta dando: partecipare alla sua opera, in cui crediamo tanto.
Dicono che l’italo dance l’abbiate inventata voi: siete d’accordo?
Sì, anche se il primo disco cantato in italiano era degli Eiffel 65. Subito dopo siamo arrivati noi, con “Sexy Girl” in italiano e a seguire, tutti gli altri.
Quindi, sì, ci sentiamo gli artefici e i creatori della dance in italiano perché i primi a fare il botto con l’italo dance cantata in italiano con testo inedito… siamo stati noi.
Con cosa preferite mixare?
Io preferisco il vinile, ci ho lavorato ventotto anni e rimane la cosa più bella del mondo.
Ok siamo fratelli, Ufficiale. :D
I cd mi fanno cacare, non amo i computer, invece apprezzo le nuove console della Pioneer, come la XDj- R1. Watt lavora con Traktor, e anche Jack predilige le nuove tecnologie. In ogni caso, puntiamo a discostarci dai soliti missaggi, per fare qualcosa di più bello.
Scegliete una voce femminile degli anni novanta.
Siamo in tre, ne scegliamo tre all’unisono :D
Neja, Nathalie Aarts e Kim Lukas.
Come cambiano le cose in dieci anni? Test della coerenza (atto secondo) riapro il file dell’intervista fatta ai Brothers nel 2004 e rifaccio le medesime domande:
Ci siete guyz ? :D dai, arrivano le domande serie: cibo preferito?
Pizza, pasta e insalatone
Il cibo ideale *_________*
Bevande, solo zero :D Schweppes zero e Coca Zero.
Ok siamo consanguinei :D:D:D:D
beh aspetta, anche cedrata e chinotto ci piacciono tanto (rigorosamente zero :D)
Bene, dieci anni fa, mi avevano risposto (rispettivamente Watt, Jack e Joseph): “Nasello, pizzoccheri e tonno in scatola” :D Trova l’intruso :D:D:D
Andiamo avanti, colori:
Sicuramente giallo per tutti.
Allora siamo fratelli davvero *_* *_* *_* *_* mi proclamo ufficialmente sister dei Brothers :’D
(risposta di dieci anni fa: blu elettrico, giallo e rossonero).
Se doveste fare un disco domani, con un produttore italiano?
“Mattei”!!!!!
:D
Il Maestro rimane Gigi D’Agostino, però sceglierei Giorgio Prezioso (nuovamente, visto che abbiamo già lavorato assieme con “Dieci, cento, mille”) perché oltre a essere un carissimo amico, mi fa morir dal ridere e gli voglio un bene dell’anima; è una bravissima persona, molto altruista.
Potrebbe esserci in futuro una collaborazione con Jeffrey degli Eiffel 65. Ci siamo sentiti… Chissà…
I Brothers in performance: