Pensioni, tutte le novità del 2016
La Legge di Stabilità evita ai pensionati di dover restituire uno 0,1% di rivalutazione legato al saldo fra inflazione programmata ed effettiva 2015 e alle stime 2016, per cui quest’anno gli assegni della pensione non si rivaluteranno ma almeno non si dovrà restituire nulla. Ci sono invece incrementi per gli assegni superiori a tre volte il minimo in base alla legge 109/2015, con la quale il Governo ha recepito la sentenza della Corte Costituzionale sulle pensioni restituendo a questi contribuenti parte della rivalutazione persa negli anni 2012 e 2013 per effetto del blocco stabilito dalla riforma Fornero di fine 2011. Tutti i dettagli applicativi sulla rivalutazione pensioni 2016 sono contenuti nella circolare INPS 210/2015. Vediamo tutto.
In base a quanto previsto dal decreto ministeriale dell’Economia 19 novembre 2015, le pensioni 2016 avrebbero perso, alla fine, uno 0,1%. Questo perchè l’inflazione reale 2015 è stata pari allo 0,2%, un punto in meno rispetto allo 0,3% programmato in base al quale sono stati calcolati gli assegni 2015, mentre l’indice di rivalutazione per il 2016 è pari a 0. Per evitare la decurtazione dello 0,1% è però intervenuta la Legge di Stabilità, che con il comma 288 ha rinviato al 2017 le operazioni di conguaglio relative al 2015. Quindi, non ci saranno tagli delle pensioni, ma nemmeno aumenti legati all’inflazione.
La circolare INPS riporta tutti i calcoli relativi al recupero sul 2015, legati alle diverse fasce di reddito pensionistico.
Attenzione: come detto il recupero, in base alla Legge di Stabilità, non avverrà nel 2016 ma, appunto, nel 2017. In pratica, gli assegni 2016 resteranno fermi. Le tabelle contenute nella circolare INPS rappresentano comunque il punto di riferimento per il calcolo delle pensioni 2016. La differenza fra quanto riportato dall’INPS e quanto incassato effettivamente, sarà quella che l’istituto di previdenza recupererà l’anno prossimo.
Importante: la Legge di Stabilità sospende i soli debiti relativi al differenziale di perequazione, mentre quelli ad altro titolo, relativi ad eventuali differenze di pensione per l’anno 2015, accertate durante le operazioni di rinnovo saranno trattenuti con le regole ordinarie.
C’è invece un aumento per gli assegni fra tre e sei volte il minimo, compresi fra 1.505,67 e 3.011,34 euro: in base al decreto pensioni 2015 (legge 109/2015), al recupero già effettuato in seguito alla sentenza della Corte Costituzionale, bisogna aggiungere per gli anni 2014 e 2015 un adeguamento pari al 20% del tasso di inflazione 2012-2013, e per il 2016 un ulteriore 50%.
Fonte: circolare INPS 210/2015