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Il Blog di Katya

Siete curiosi di leggere le ultime novità e le interviste più pazze nel mondo dello spettacolo? Divi e vip sotto torchio, con il microfono bollente di Katya Malagnini!
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Sabato  23  Novembre  2024
Santo del giorno: Clemente I
Proverbio del giorno: "la notte porta consiglio"
Pasqua quest'anno: 31 marzo
Le Ceneri quest'anno: 21 febbraio
Pasqua il prossimo anno (2025) : 13 aprile
Nati oggi : Franco Nero, Mario Poltronieri

Carlo Oliva si racconta: il progetto Safeway, la scoperta di Carolina Marquez, e le discoteche: una su tutte, il Mirò

“Il Mirò? MAI DIRE MAI… c’é sempre una possibilità di rigenerarlo e le idee sono tante: chissà” :-P

di Katya Malagnini
http://www.facebook.com/katya.malagnini
it.linkedin.com/in/katyamalagnini/

Incontrare persone come lui sul tuo cammino, equivale a dare una reale definizione di cosa voglia dire il famigerato evento “cazzotto in faccia” che ti capita nella vita :D in quanto Carlo Oliva, è la persona che la vita te la stravolge. Esilarante, mai banale, tantomeno prevedibile, ha da subito un impatto incredibile, perché è come me, o ama o detesta, senza false faccette di circostanza. Apparentemente si lascia scivolare quasi tutto, nella sua essenza, è di rara sensibilità. Lo vidi per la prima volta alla consolle della discoteca Palmariva, più o meno diciotto anni fa. Mi piacque molto e ripensai spesso a lui, a quel dj che aveva reso una serata bellissima un mio banale sabato notte. Purtroppo, non ne ricordavo il nome ma destino volle, che due anni dopo, me lo ritrovassi in consolle nel locale dove anch’io giravo i dischi la domenica pomeriggio assieme a D.j. Stefanino: l’Hippodrome di Monfalcone (Go). Nacque da subito un’amicizia fraterna che dura tutt’oggi, quei legami dove ci sono chilometri a separare due persone, ma al tempo stesso, sai che se uno dei due dovesse mai avere bisogno, l’altro c’è e ci sarà sempre. Come tutti i legami forti e veri che si rispettino, non sono mancati gli scontri e qualche allontanamento. Questo probabilmente ci ha uniti ancora di più. Carlo è una persona cui devo molto, anche dal punto di vista artistico: fu lui a notarmi all’Hippodrome e a volermi nel 1999 in consolle al Mirò, dove negli anni, insieme a un team di fantastiche persone, è stato costruito qualcosa d’indimenticabile. Nel corso della sua carriera, ha prodotto numerosi dischi, e ne ha cantati altrettanti :D è divenuto celebre nel 1998 come producer di Carolina Marquez per “Sexo” e per il team “Art Of Love”, con le geniali “maranzate” a doppio senso di “Se ti sale”, “Duro” e “Tromba”. Di recente, è uscito “Dinamica Mentale”, il nuovo singolo di Art Of Love con una nuova cantante. Nel 2002 fu ideatore, produttore e cantante (o frontman come dicono i fighi :D) del progetto Safeway, che decollò in vetta a quasi tutte le classifiche italiane con “I’m in love”. Intrattenitore, dj, performer, cantante e speaker radiofonico, Carlo è un artista cui forse, manca solo la tv ;-) ed è proprio da questa fusione tra lui e l’amato microfono che è partita la mia indagine in uno dei primi pomeriggi di sole in quel di Riccione (Rn). Intanto… questa è la sua pagina di Facebook :D https://www.facebook … djcarlooliva?fref=ts

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Tu e il microfono siete una cosa sola: da dove hai iniziato a capire che il palco sarebbe stata la tua vita? Hai avuto particolari episodi nell’infanzia e nell’adolescenza che te l’hanno fatto capire?
A dire il vero io sono molto timido (o forse lo ero ;-)) e tutto ciò che mi è successo, è stato un po’ come “Fear Factor”, ha messo a dura prova le mie insicurezze e paure.
Che mi piacesse cantare, suonare e parlare alla radio era una cosa palese, però non pensavo al palcoscenico e soprattutto, mai avrei pensato di diventare famoso!!!
Ahahahahaha Anzi!!! La colpa è vostra :D:D:D:D

Hai lavorato per moltissimi anni in radio. Come ci sei arrivato, che cosa ti piaceva di più del fare radio e perché hai smesso?

La radio … che bel mondo! Ci sono arrivato grazie ad un amico che mi ci portava, all’epoca avevo quattordici anni! Lui già trasmetteva ed io gli chiesi di provare. Risultato? Ero una schiappa!! Come sai, però, sono ostinato, e come al solito, ho infierito su me stesso, mettendomi a studiare e a leggere per ore e ore, perché volevo perfezionarmi nella dizione, e cercare di capire come funzionasse quel mondo.
La mia domanda era: come si faceva a parlare e quando si doveva smettere di farlo in modo che iniziasse il brano in sottofondo? :D
Poi, come per magia, ho creato un format radiofonico di successo con ascolti esagerati. Le altre radio chiedevano di ripetere il segnale della radio stessa, e cosi facevo già network
Ho smesso per scelta dovuta: nel 2002 quando “Im In Love” fu pubblicato, io lavoravo per un network (Radio Studio Più) e conducevo due trasmissioni. In più, facevo le dirette dalle discoteche e dalle spiagge di Riccione e Milano Marittima. Avevo la necessità di promuovere il brano di Safeway che era molto importante, e di conseguenza, ho voluto essere libero da legami radiofonici per entrare nelle altre radio senza sentirmi un intruso.
Ora però vivo con una tigre interiore parcheggiata dentro me: rifarei molto volentieri la radio! Quando si ricomincia?
Ho molte idee di come farla, anche perché adesso sembrano tutte uguali! In molti cercano di far ridere, senza ricordarsi, che la radio ha avuto successo per la musica e per i fantini del disco (i djs).

Hai iniziato ben presto a fare produzioni discografiche. Cosa ti ha spinto verso questa strada?
Il fatto di ascoltare tanta musica! Il mio cervello, contaminato dalle note musicali, ha iniziato a reagire, producendo melodie e canticchiando canzoncine. Il fatto che io abbia studiato chitarra e canto ha fatto il resto, perché mi aiutava nei vari intrecci delle note.

Da collezionista di dischi Propio :D ti chiedo: ti va di parlarmi un po’ del brano “Everybody”?
Everybody… I need somebody to love” . Il brano, è stato da me scritto e poi cantato da John David. In origine, avrei dovuto cantarlo io, ma il produttore in sala, disse che la mia voce non poteva avere successo, perché aveva un timbro troppo italiano. Per il quieto vivere, ho continuato a confezionarlo come dicevano loro (visto che erano gli “esperti”). La cosa, però, mi dispiaceva! In ogni caso lo portai avanti, e tuttora mi piace moltissimo. Nonostante questo, come successo e vendite non fece un cazzo lo stesso ahahahahah :D

Il successo grosso per te, arriva nel 1998 con il progetto Art Of Love, e soprattutto, con “Sexo” di Carolina Marquez. Entriamo in laboratorio. Com’é nata questa produzione? Parlaci dell’idea, della stesura, ecc …
Allura :D
Il brano “Sexo” nacque da un’idea mia e di Alessandro Secchi. Le parole del testo, furono poi tradotte da Carolina (alla quale io “scelsi” il cognome, ribattenzandola Marquez). Inizialmente, il brano fu rimbalzato da molti discografici, e solo Molella accettò di lavorarlo. Nemmeno Max Moroldo (*patron di Do It Yourself, l’etichetta sulla quale poi uscì il pezzo) era molto convinto del brano, perché non gli piaceva il vestito musicale che indossava. Da buon vulcano d’idee qual è, Max prese in carico la produzione e fece confezionare il vestito musicale adatto, che rese “Sexoun successo mondiale.


Come sei arrivato in Do It Yourself?

Sono nato con la Do It! Quando crearono l’etichetta, Max era un caro amico, e ho pensato di spedirgli alcune mie idee, come Art Of Love, Carolina Marquez, Safeway e altre meno conosciute.

in-pidi

Spiegaci bene come nasceva all’epoca un pezzo che ribaltava i dancefloor. Vogliamo le spiegazioni tecniche :D
Ahahahahahha vuoi davvero sapere come nasceva un pezzo? Come adesso, e cioè… copiando :D:D
Si andava in studio con degli esempi e si cercava di seguirli.

Tu hai una dote particolare nel fare animazione: la tua voce (nel canto, ma anche nell’intrattenimento) è nota alle cronache per l’esuberanza e il coinvolgimento. Hai mai pensato di tentare la strada dell’intrattenimento televisivo? (cabaret, presentatore)
Presentatore sì ,cabaret no… Di solito, quando faccio animazione, mi piace essere ironico ma non volgare. Forse è per questo che diverto.

Arriviamo ai primi anni del duemila, e con essi, al progetto Safeway, che debutta con “I’m in love“, brano che slitta in vetta a tutte le classifiche. Un testo bellissimo :D melodie armoniose (ma… le chitarre di Murru? *.*) e la tua voce come cantante, che finalmente, ottiene il giusto riscontro. Ti aspettavi un simile successo per questo progetto o ne sei stato travolto?

Ci sono percezioni precise che la vita ci fa provare! Devo essere sincero: sì lo sapevo, ma non l’ho fatto con quell’intento. A fine lavori, è nata la paura e pensavo: “ e adesso che si fa”???
Poi non ho avuto molto tempo per pensarci, perché sono partito in tournée … e chi se lo immaginava??!!

Nel frattempo, negli anni, hai girato centinaia di consolle in altrettanti locali d’Italia. Che ricordi hai? Cosa ti piaceva di più nel fare il dj in discoteca? (Naturalmente… è inclusa la domanda/copione: qual é il locale più bello in cui hai suonato? :D)
Il locale più bello, non per l’estetica ma per la gente è stato il Mirò: dentro quel locale c’era la mia essenza.
Fare il dj mi piace ancora, forse mi piaceva di più prima, perché ora non lo faccio…se non a determinate condizioni. Per esempio, non mi piace suonare per ragazzi troppo giovani, e non per forza di cose un trentenne deve voler ballare solo gli anni novanta. Ci piace tutto e senza limiti di età.

La più grossa emozione che hai provato su un palco?

Mi sono divertito, ma non ho mai provato quell’emozione da esaltazione o da lacrime, non direi! Anzi… mi facevano girare i benedetti santissimi! :D
Vedevo artisti Yogurt (io li chiamo cosi perche hanno una scadenza)
:D:D:D:D:D:D:D:D:D:D:D:D
esaltarsi solo perche hanno fatto un piccolo successo. Ho visto scene patetiche, di gente sui divani a fare autografi, snobbando quei poveri ragazzi che avevano speso i dieci euro per vederli da vicino. -.-‘
Però devo dire una cosa: almeno un sogno mi è stato regalato.


Ritorniamo a parlare del Mirò, perché, nella tua poliedricità, hai ricoperto anche l’importante ruolo di direttore artistico presso questo locale (entrato nel mito delle notti in Friuli Venezia Giulia). Chiariamo ai non addetti ai lavori cosa c’é dietro alla gestione di un locale immenso: sacrifici, impegno, dedizione… Spiegaci bene tutto ciò che facevi in quel fantastico locale (oltre a sopportare me :-P)

Quando mi proposero di gestire l’artistico dopo un disastroso biennio precedente con altra organizzazione, accettai subito, perché sentivo che potevo dare qualcosa di mio.
Naturalmente, sai come va la vita, che quando arriva qualcosa, ne conseguono altre cento utte insieme :D e in quel periodo avevo: il disco di Safeway in classifica, la direzione artistica del Mirò, la radio a Riccione, e di conseguenza, dormivo veramente poco! Senza contare che spesso mangiavo in macchina, oppure davanti al computer, quindi non facevo di certo una vita sana!
Il Mirò era gestito artisticamente da me e dalla proprietà. Successivamente, diventarono miei soci, in quanto decisi di acquistare le quote e lavorarci a tempo pieno. Organizzai, insieme alle scuole del Friuli, l’evento più grande, chiamato “La notte dei maturandi”.
(* e chi se lo dimentica? Ricordo in particolare, un’annata in cui la sala dov’ero io (l’Arena :D) doveva rimanere chiusa. All’epoca non avevo nemmeno la macchina, e mi chiamarono alle 22.00 per dirmi che c’era una marea indemoniata di gente :D:D:D là fuori, e che bisognava aprire la sala … Impazzii per trovare un passaggio, ma alle 23.15 alzai i volumi in sala ^_^ C’era gente OVUNQUE, anche sui muri :D e chiudemmo alle sei e mezzo del mattino inoltrate, facendo l’alba piena, tutti insieme come da usanza nella sala revival di Roger, che era sempre l’ultimo a chiudere… che ricordi :’( !!!!!)
Siamo partiti con duemila ragazzi e abbiamo continuato fino a picchi di novemila persone!
Il 2006 fu l’anno in cui lasciai il locale, non andavo per nulla d’accordo con il resto della proprietà, e m’è sembrato giusto lasciare.
Attualmente il locale é chiuso… che peccato! MAI DIRE MAI… c’é sempre una possibilità di rigenerarlo e le idee sono tante: chissà :-P

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Quale sarà il tuo prossimo progetto discografico? Ci sarà un nuovo Safeway? (voglio l’anteprima :D:D)
Discograficamente, esco con molte produzioni in tutto il mondo sulle mie etichette distribuite dalla Believe. Safeway? Non saprei, ho tanto materiale, ma devo capire il da farsi, in quanto non sono il solo a decidere: io canto e compongo, il resto, lo lascio a chi di dovere.

So che sei uno senza peli sulla lingua: due nome di due colleghi djs che ammiri e due che non ti piacciono :-P

Oooooh qui mi scateno… due che adoro??
Allora, presenti esclusi (ghiùùùùùùùùùù ^_^)
Direi Mauro Tonello e Alex Bini
I due che non mi piacciono forse ci sono pure…. ma non me li ricordo! Ahahahahha manco li penso! Non mi piacciono e quindi, non gli regalo neanche un secondo di popolarità!!! Tié :-P

L’intrattenimento nei locali ha subìto un sensibile tracollo. Come la vedi? Il tuo parere sulla crisi delle discoteche e dei locali.
Le cose iniziano e finiscono, e quando il mondo cambia, tutto il resto si adegua. Semplice cambiamento.
Sei stata comunque molto delicata a usare il termine “sensibile tracollo”. Io direi che l’intrattenimento è veramente finito, e chi sta in piedi, ci sta solo perché ancora non ha chiuso.

Che cosa ti senti di dire in merito alla valanga di giovanissimi aspiranti dj/producers che sta dilagando nel settore?
Che vadano a cagare!!
:D:D:D:D:D:D:D:D:DD:D (ma posso fare un’intervista così io? :D)
Prima si studia e poi si applica!
Se invece hanno studiato e applicato, che siano i benvenuti, l’età’ non conta.

Sei favorevole alla continua nascita di corsi per dj o li reputi un’ulteriore danno al dj professionista?

Sono sempre esistite le persone che hanno insegnato o speculato, solo che prima c’era la possibilità d’inserimento nei locali, adesso c’e la possibilità d’inserimento nei bar… pertanto, vi consiglio un buon corso di barman, magari freestyle :D

Come trascorri le tue giornate?
Mi sveglio prestissimo (intorno alle sette). Do il buongiorno ai mie cuccioli, poi faccio una
lunga camminata con loro, e preparo la colazione.
Accendo il computer, guardo la posta, ascolto le produzioni postate su Facebook (senza commentarle, altrimenti nascono polemiche) poi vado in studio sotto casa, e faccio un po’ di musica…e se mi capita, scrivo.

Quando non lavori cosa ti piace fare?
Quando non lavoro mi piace lavorare… :D nel senso che mi piace troppo quello che faccio e non riesco a vederlo come un lavoro o uno sforzo.

Il tuo colore preferito? Rosso ( in competizione con l’arancione)
Quale profumo usi :D “One Million” Di Paco Rabanne *______*

Il tuo…piatto preferito :D
Azz qui è difficile, mi piace tutto! :D Preferenza per gli hamburger e … per il cinese con la Katya =)
(* :D appare matematico il flash d’ordinanza di noi… a cena nel 2000 in un ristorante cinese pre-serata dell’Hippodrome, dove io ordino una (rivelatasi poi) inquietante zuppa di verdure, che LUI :D:D mi fa sputare :D:D:D additandola come brodo di lumache…Vi assicuro che dovreste sentire il tono e il modo in cui lui dice le cose :D Inaspettate, dal nulla, che non sai come gli vengano :D)

Il regalo più bello che tu abbia mai ricevuto? La vita

Hai avuto una carriera ricca di soddisfazioni: ce l’hai qualche rimpianto? L’unico rimpianto che posso avere è quello di non aver mai approfittato delle occasioni, però ho sempre preferito conquistarmi la vita piuttosto che usare scorciatoie.

Hai ancora qualche sogno nel cassetto…o li hai realizzati tutti?
Ne ho, certo!! Qualcuno è irrealizzabile, però è sempre bello pensare in grande! Non smetto mai di sognare!
Certe cose non tornano ( dicono ) io invece credo il contrario…ma solo se lo si vuole veramente.

Scegli un amico a caso e digli una cosa bella che non gli hai mai detto
Dai Marco continua cosi perché la vita ti vuole con noi!!!
Un atto di forza, per il mio amico che è malato di cancro: si chiama Marco Diana e e un miliare ex maresciallo, vittima di radiazioni in campo di guerra.
Naturalmente, mi unisco al coro con tanta energia positiva: forza Marco!! ^_^


 
 

Il calcolo della Pasqua

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