Chilometri di filo spinato e sensori all’infrarosso per bloccare i profughi dalla Turchia
Per quattro giorni pesanti macchine di ingegneria dell’esercito bulgaro hanno preso d’assalto la zona di Strandja (confine turco) nei pressi dei villaggi Lessovo e Kraynovo.
In ausilio alle guardie di confine, sono stati installati decine e decine di Km di filo spinato, dispositivi CCTV con sensori di calore e macchine fotografiche. Quindi, se qualcuno riesce a superare le recinzioni sarà immediatamente rilevato dal sistema elettronico.
Questa zona di confine è molto vulnerabile, e il transito di profughi provenienti dalla Turchia è intenso e insistente a tal punto che le pattuglie turche hanno da tempo rinunciato a fronteggiare il fenomeno.
Sono ben 107 km di strade lungo il percorso tra i due villaggi, dove saranno disposti i recinti di filo spinato (per una larghezza di 8 metri in due file di acciaio a spirale con inserti metallici), mentre finora le barriere coprivano a malapena 22 Km. Nella prima metà del percorso si estenderà anche l’impianto ingegneristico di rilevazione del calore.