Calamo Aromatico - Acorus calamus
Famiglia: Aracee - Questa pianta di palude, alta fino a 1,50 m, si presenta in ciuffi radi, che si dipartono da un rizoma spesso, ramificato, di consistenza spugnosa ma densa, di colore bianco o rosato all’interno. Dalla faccia inferiore partono corte radicole avventizie. Le foglie sono distiche, lunghe circa 1 m, fatte a spada, provviste di una guaina a forma di gronda ispessita alla base. Gli steli fiorali hanno una sezione quasi triangolare, acuta da un lato, scanalata dall’altro. I fiori sono piccoli, non particolarmente attraenti, di colore verde-giallastro con un perianzio scarioso e 6 stami. Questi sono disposti in una spiga cilindrica, dapprima verde poi brunastra, che può misurare 8 cm di lunghezza. La spiga sembra nascere sul fianco dello stelo : in realtà è terminale, ma la spata, caratteristica della famiglia, è verticale e la sposta di lato. Questa sembra una lunga lama fogliacea che prolunga lo stelo. I frutti sono lunghe bacche rosse. Non si vedono mai nelle nostre regioni, perché il calamo aromatico è una pianta importata che si è naturalizzata da noi; i frutti si formano regolarmente nella sua patria di origine, l’Asia orientale. Il calamo aromatico proviene dalle regioni tropicali dell’Est asiatico; di qui si è esteso verso occidente, poi nel mondo intero, introdotto in ogni luogo per le sue virtù medicinali note fin dai più remoti tempi. Oggigiorno è abbondante in tutta l’Europa centrale e orientale, nell’Italia settentrionale, nei Balcani, in Francia, in Asia e nelle regioni orientali dell’America del Nord. Il calamo aromatico fu introdotto come pianta viva per la prima volta in Europa nel 1574 : il botanico Clusius, ricevutolo dall’ambasciatore alla corte di Costantinopoli Augerius Ghislenius Busbequius, riuscì a coltivarlo a titolo di curiosità nelle collezioni del giardino botanico di Vienna. Altre cronache fanno risalire la sua introduzione al 1557: sarebbe stato Mattioli a riceverlo a Praga, sempre da Costantinopoli. I botanici, i naturalisti e poi i monaci e gli erboristi si sono incaricati in seguito di disseminarlo allo stato naturale, permettendone una rapida moltiplicazione. Il calamo aromatico emana un odore particolarmente intenso. Soprattutto il rizoma è molto aromatico poiché contiene un glucoside amaro chiamato acorina, due alcaloidi, la calamina e la colina, molto amido e soprattutto oli volatili aromatici. Le proprietà medicinali del rizoma sono conosciute da tempi immemorabili; si utilizzava nell’antica India, nei paesi arabi, in Grecia e a Roma. L’estratto serviva a pulire le piaghe, a curare i crampi allo stomaco, la flatulenza, la scrofolosi infantile e diverse malattie epidemiche. Stimola la digestione, e messo nell’acqua del bagno tonifica. Le donne romane aggiungevano il decotto del rizoma al bagno per essere più belle e più fresche. Masticare il rizoma fresco protegge contro le malattie infettive, grazie al suo potere antisettico. Può anche essere conservato nell’alcool e serve alla fabbricazione di liquori; il suo estratto fa parte degli ingredienti della vera Bénédictine e della Chartreuse. Il rizoma può anche essere usato nella composizione di dentifrici, di alcuni profumi e in pasticceria. In Turchia è particolarmente apprezzato candito.