Concimazione chimica o biologica?
Concimare è una tecnica agricola usata da sempre dall’uomo per apportare al terreno gli elementi nutritivi di cui ha bisogno. Alla concimazione con sostanze chimiche si sta però sostituendo sempre di più quella biologica, che preferisce concimi di origine naturale. I fertilizzanti biologici si distinguono infatti da quelli chimici per alcuni motivi fondamentali: mettono al primo posto la salute e il rispetto dell’ambiente e non inquinano né inaridiscono il terreno. Inoltre non contaminano le falde acquifere vicine ai terreni dove avviene la concimazione, effetto deleterio della concimazione di tipo chimico. Fra i concimi naturali più usati e comuni c’è il letame, o stallatico, usato anche in forma pellettata e disidratata, formato dagli escrementi degli animali allevati in stalla, mescolati con paglia e altri materiali. Deve avere un certo grado di maturazione, ovvero restare per almeno sei mesi nella concimaia, cavallo è più indicato per i terreni argillosi. Vi è poi un concime organico ad alta efficacia fertilizzante, la cornunghia, che si ottiene dalla essiccazione e polverizzazione delle corna e delle unghie degli animali. Presenta uno dei più elevati contenuti di azoto fra i concimi organici, mediamente fra il 13 e il 14 per cento; non solo, ma l’azoto, a differenza di altri concimi, viene ceduto molto lentamente e dunque accompagna le piante per tutto il loro ciclo vegetativo. La cornunghia svolge inoltre una preziosa azione di fissazione del colore ed è dunque molto indicata per le pianperiodicamente bagnato con il liquido che si forma dalla massa accumulata, in modo che gli enzimi e i microorganismi possano trasformarlo in composto adatto a essere impiegato per le culture di ortaggi e fiori. Il letame bovino è usato per la coltivazione dei giardini ed è adatto ai terreni sabbiosi; quello di te ornamentali. Prodotto ideale per la concimazione di limoni, aranci , gerani e di tutte le piante acidofile in genere, è invece il concime composto dai lupini macinati. E’ un fertilizzante interamente costituito da materiale organico di origine vegetale che esplica una eccezionale azione di miglioramento delle caratteristiche fisiche, chimiche e biologiche del terreno. Un ottimo fertilizzante che è possibile ottenere autonomamente è quello ricavato dal compostaggio, partendo dalla parte umida dei nostri rifiuti organici domestici. Requisiti necessari sono uno spazio esterno (in casa non è possibile), un cortile, un giardino, anche un balcone, e una compostiera in plastica reperibile facilmente nei negozi specializzati. La compostiera va collocata in un punto ombreggiato e riparato dal vento. I rifiuti organici vanno inseriti mescolandoli a foglie secche e controllando ogni mese il processo di fermentazione. Dopo pochi mesi il prodotto sarà pronto per concimare le nostre piante.