Il Garante per la Privacy ha sanzionato per 500 mila euro 14 rivenditori che avevano attivato illecitamente SIM non richieste ad ignari clienti
Il Garante per la Privacy è intervenuto per bloccare una truffa perpetrata da alcuni rivenditori di telefonia mobile che attivavano illimitatamente SIM dei gestori intestandole a clienti ignari dell’operazione. Ben 14 rivenditori dovranno adesso rispondere di questi illeciti pagando una multa di ben 500 mila euro per avere utilizzato i dati personali di 142 persone per intestare, a loro insaputa, numerosissime SIM, che venivano utilizzate anche per attività criminali, come il traffico di stupefacenti.
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Secondo uno studio commissionato dalla Commissione privacy del Belgio, Facebook violerebbe le leggi in materia di privacy dell’Unione Europea
Uno studio commissionato dalla Commissione sulla privacy belga ha evidenziato come Facebook stia violando le nome sulla privacy europee nonostante abbia aggiornato le sue policy in materia lo scorso gennaio. Il rapporto, redatto dal Centro di Diritto interdisciplinare e ICT presso l’Università di Lovanio, in Belgio, sostiene che l’aggiornamento delle policy sulla privacy da parte di Facebook vada ancora a violare le norme sulla protezione dei consumatori.
Gli autori dello studio evidenziano, infatti, come lo Statement of Rights and Responsibilities (SRR) di Facebook (la dichiarazione dei diritti e delle responsabilità) non sia conforme con le direttive del Unfair Contract Terms (disciplina delle clausole vessatorie). Tali violazione erano presenti già nel 2013 e persisterebbero ancora oggi. Secondo il rapporto, le politiche di Facebook di profilatura per la pubblicità di terze parti non soddisfano i requisiti legali di consenso, mentre il social network non riesce a offrire meccanismi [Leggi tutto…]
Compaiono di nuovo post copia/incolla sul presunto sfruttamento dei contenuti personali da parte di Facebook. Eppure il social ha semplificato le norme.
Di nuovo, come l’eterno ritorno di nietzchiana memoria che faceva esclamare terrorizzato a Woody Allen «dovrò rivedere ancora Holiday On Ice?», un post su presunte malversazioni di Facebook rispetto ai contenuti degli utenti si sta diffondendo a macchia d’olio nel sito, occupando bacheche e riempiendo il feed delle notizie. Si tratta di una bufala ancora più incomprensibile se si pensa agli sforzi del social per definire meglio le norme d’uso.
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