Attenzione a lasciare in giro per casa cellulari e smartphone. Soprattutto se si vuole nascondere qualcosa al proprio partner. La separazione e il divorzio con addebito si può infatti ottenere semplicemente con l’sms sul cellulare come prova. È quanto chiarito dalla Cassazione con una recente sentenza che - si legge sul portale di informazione giuridica laleggepertutti.it - offre un importante chiarimento in ambito di litigi tra coniugi. Secondo la corte, la violazione dell’obbligo di fedeltà, desumibile da alcuni sms amorosi pervenuti sul cellulare del marito, giustifica l’addebito quando si pone come causa della crisi coniugale.
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Le sanzioni disciplinari devono essere reali e non discriminatorie, pena l’annullamento del licenziamento: sentenza della Cassazione.
Alla base di un licenziamento non possono esserci principi discriminatori: la Corte di Cassazione (sentenza n. 10834 del 26 maggio 2015) si è occupata del caso di un lavoratore licenziato, a suo dire, in seguito a contestazioni disciplinari discriminatorie e ritorsive. Il lavoratore aveva presentato ricorso presso il Tribunale di Mantova e successivamente presso la Corte d’Appello di Brescia, che riformando la sentenza precedente [Leggi tutto…]
Passa in Senato il ddl su diffamazione: equiparate le testate, nuove disposizioni sulla rettifica, e la citazione del diritto all’oblio. Ma è un nonsense.
Il Parlamento si appresta a definire una nuova legge sulla diffamazione dopo più di sessant’anni. Di per sé una buona notizia che si cerchi di aggiornare le leggi ai nuovi tempi e modalità di informazione, però c’è da farsi gelare il sangue nelle vene pensando al lungo elenco di disegni di legge da notte di Halloween negli anni passati. Il nuovo Disegno di Legge ha ancora qualche lacuna, la prima delle quali è che cita a sproposito la sentenza Google sul diritto all’oblio.
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