Famiglia : Lentibulariacee - L’erba vescica è una pianta perenne che galleggia libera sull’acqua. Possiede lunghi fusti sottili (fino a 70 cm) scarsamente ramificati. Le foglie, alterne, raggiungono gli 8 cm di lunghezza e si suddividono in numerosi lobi principali, a loro volta incisi. Si hanno così delle sottili strisce pennate, munite di molte vescichette piriformi (4 mm di sezione). Prima della fioritura, tali vescicole si riempiono d’aria per sostenere tutta la pianta alla superficie, anche se la loro funzione principale è quella di catturare piccoli animali acquatici : l’erba vescica è infatti una pianta carnivora. L’apertura di ogni vescica è perciò provvista di lunghe ciglia e protetta da una fine membrana «a senso unico»: infatti può aprirsi solo verso l’interno in modo da far entrare le minuscole prede catturate impedendo loro l’uscita. Non appena viene sfiorata, la vescicola si contrae aspirando la preda, che verrà poi uccisa per mezzo del liquido secreto da piccole ghiandole poste lungo le pareti. Lo stesso liquido assicura la digestione dell’animale i cui materiali sono successivamente assimilati dalla pianta.[Leggi tutto…]
Famiglia : Idrocaritacee - È una pianta perenne che vive libera nell’acqua e che possiede un corto rizoma terminante in una rosetta di foglie che lasciano galleggiare lunghi germogli fragili. Verso il basso, il rizoma produce un ciuffo di piccole radici pendule. La base delle foglie ha due stipole a scaglie ; i lembi, cuoriformi od ovale-reniformi, sono sorretti da lunghi piccioli. La pagina superiore delle foglie è liscia e impermeabile, la pagina inferiore sovente tinta di violetto. Dai rami partono nuove rosette di foglie che collegano fra loro pianta madre e piante figlie originando estese colonie a struttura reticolare. In autunno, all’apice dei germogli, si formano gemme ricche di amido che cadono sul fondo per svernare negli strati meno freddi. Questi ibernacoli si schiudono in primavera e risalgono in superficie per dar vita a nuovi individui. Il morso di rana fiorisce in estate. I fiori maschili compaiono, in gruppi di 2 o 4, all’ascella di brattee membranose. Sono sorretti da un lungo stelo fiorale; il calice è verde; orlato di bianco ; la corolla, larga 1-2 cm, è bianca e macchiata di giallo. Questi fiori possiedono 12 stami. I fiori femminili sono più piccoli, biancastri, retti da uno stelo più lungo. La pianta ha bisogno di molto sole per fiorire; nei luoghi ombreggiati, infatti, i fiori sono rari. È diffusa nelle acque tranquille degli stagni, in tutte le regioni dell’emisfero settentrionale.
È una grande pianta perenne che si origina da un breve rizoma radicato nel fango e la cui sommità ha una rosetta di foglie ensiformi, acuminate, che superano spesso i 50 cm di lunghezza. Le foglie sono sessili, rigide e fortemente dentate sui margini e sulla carena. Al momento della fioritura, le piante abbandonano il fondo e navigano, più o meno sommerse, dispiegando il ciuffo delle radici. Gli stiletti fioriscono da giugno ad agosto dando uno o due fiori di colore bianco puro, che nascono all’ascella di brattee membranose sorrette da un corto peduncolo appiattito e rigonfio. È una pianta dioica, i cui fiori maschili, di solito più grandi dei fiori femminili, presentano un più lungo peduncolo e 12 stami. Il frutto è una capsula coriacea con due ordini di aculei ; i semi sono immersi in una sostanza gelatinosa. Poiché la moltiplicazione vegetativa per mezzo di stoloni portanti le nuove rosette fogliari è intensa, capita talvolta di trovare su grandi estensioni solo piante del medesimo sesso. I frutti si formano anche in questo caso, ma sono, evidentemente, sterili. All’inizio dell’inverno tutti i ciuffi ridiscendono sul fondo dell’acqua dove mettono radici per passare la cattiva stagione. La pianta produce anche gemme svernanti di forma ovale. Gli stiletti si trovano, generalmente, nelle acque stagnanti, spesso fangose, dove possono prosperare al punto da riempire completamente i fossati e i piccoli stagni. Possono anche diffondersi al momento delle piene, quando l’acqua strappa i ciuffi dal loro acquitrino tranquillo per portarli lontano, finché non trovino una nuova sede adatta all’ancoraggio e alla riproduzione. Gli stiletti sono diffusi quasi dappertutto nell’Europa centrale. Nelle zone dove erano particolarmente abbondanti sono stati utilizzati come fertilizzanti del suolo e come foraggio per i maiali; oggi, tuttavia, si è costretti a proteggerli in molti luoghi.