E’ successo alcuni mesi fa, ma noi lo vedremo in tv appena il 15 gennaio. In occasione dei suoi 70 anni, Al Bano ha riunito tutti i suoi grandi amici a Mosca, nel concerto chiamato “Felicità” e tra questi, anche Romina Power con la quale ha riproposto uno storico (e ormai quasi dimenticato) duetto.
L’evento andra’ in onda su Rai1 mercoledì 15 gennaio alle 21,10, prodotto dalla rete ammiraglia Rai e Ballandi Multimedia
Il concerto risale al 17 e 18 ottobre 2013 sul palco del Crocus City Hall di Mosca con le star della musica italiana degli ultimi 40 anni amatissime in Russia.
Presenti Toto Cutugno, Umberto Tozzi, i Ricchi e Poveri, i Matia Bazar, Pupo, Riccardo Fogli e Gianni Morandi. A qualcuno sta già scendendo qualche lacrima…
E’ morto ieri (sabato 11 gennaio 2014) a Roma all’età di 97 anni, l’attore, regista doppiatore e scrittore Arnoldo Foà. Era nato a Ferrara il 24 gennaio del 1916. Con il suo volto e la sua voce ha segnato anche la storia della televisione.
I funerali si celebreranno lunedì, probabilmente in Campidoglio. Foà era nato a Ferrara in una famiglia di origine ebraica. Durante il periodo universitario si interessa al teatro, frequentando i corsi di recitazione della scuola “Luigi Rasi” sotto la guida di Raffaello Melani. A vent’anni abbandona gli studi e si trasferisce a Roma, dove frequenta per qualche tempo il Centro Sperimentale di Cinematografia. Nel 1938 Arnoldo Foà è costretto a lasciare i corsi presso il Centro Sperimentale di Cinematografia a seguito della promulgazione delle leggi razziali fasciste. Gli viene impedito anche di lavorare e per poterlo fare è costretto a usare nomi fittizi (tra cui “Puccio Gamma); ricopre saltuariamente il ruolo del sostituto di attori malati (in gergo, il “pompiere”), riuscendo a lavorare nelle compagnie più prestigiose: Cervi-Pagnani-Morelli-Stoppa, Ninchi-Barnabò, Adani-Cimara, Maltagliati-Cimara.
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Una scoperta scientifica esaltante ma stranamente passata in sordina dai media. Un gruppo di ricercatori italiani ha identificato nuove cellule del sistema immunitario che si localizzano nelle metastasi linfonodali per contrastare le cellule tumorali maligne. Queste cellule, denominate slanDc, potrebbero rappresentare una risposta immunitaria nei confronti dei carcinomi. E’ quanto conclude uno studio condotto dalle università di Verona e Brescia, pubblicato oggi sulla rivista ‘Nature Communications’. La ricerca nasce dalla collaborazione tra l’équipe veronese, coordinata Marco Antonio Cassatella del Dipartimento di patologia e diagnostica, e composta da Alessandra Micheletti, Federica Calzetti, Nicola Tamassia e Claudio Costantini, e quella bresciana, diretta da William Vermi del Dipartimento di medicina molecolare e traslazionale, di cui fanno parte Silvia Lonardi e Mattia Bugatti. Il lavoro è stato finanziato dall’Associazione italiana per la ricerca contro il cancro.