Nei giorni scorsi la Sea Shepherd Conservation Society, da sempre in prima linea nel contrastare le baleniere giapponesi nel santuario dell’Antartico, ha denunciato l’intrappolamento di oltre 250 delfini al largo della baia di Taiji. La maggior parte di questi delfini è destinata al macello e una piccola quota all’animazione di parchi acquatici.
“Dobbiamo evitare che tutto questo accada”, ha scritto Paul Watson, fondatore dell’associazione. Watson ha lanciato anche una campagna per evitare la cattura di un giovanissima e rara femmina albina, oggetto di gran valore per gli acquari. “Catturare i delfini per mostrarli in un acquario non fa parte della cultura giapponese e la brutalità di questo massacro - ha concluso Watson - non sarebbe mai giuridicamente accettata in qualsiasi macello in tutto il mondo, Giappone incluso”.
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La Glassing ha ritirato lo spot che utilizzava l’eroe anti-mafia Peppino Impastato e i suoi versi sulla bellezza, per pubblicizzare un paio di occhiali da sole. La petizione online di change.org ha vinto, quindi.
Sabato scorso il pubblicitario della Glassing, Pasquale Diaferia, ha partecipato al convegno “Peppino Impastato: l’icona e la realtà” che ha visto coinvolti diversi rappresentanti dell’antimafia di Cinisi (Palermo), gli amici e familiari di Impastato. All’incontro, dove sono state presentate oltre 63.000 firme raccolte su Change.org, il pubblicitario ha dichiarato: “Io chiedo scusa ufficialmente per non aver chiamato la famiglia chiedendo l’autorizzazione dell’utilizzo dell’immagine di Peppino Impastato”.
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«Alla luce dei risultati ottenuti dai molteplici controlli sull’invalidità promossi in questi anni dall’INPS, non ritiene opportuno un ridimensionamento della campagna mediatica contro i falsi invalidi che ha negli anni creato un vulnus molto forte nei confronti dell’intero mondo della disabilità?»: si conclude così un’Interrogazione al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, presentata al Senato, con Maria Cecilia Guerra prima firmataria.
Entra senza troppi indugi nel “cuore” di una questione sulla quale molti interessati stanno conducendo ormai da anni una vera e propria campagna informativa, l’Interrogazione Urgente presentata il 25 marzo al Senato al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, che ha come prima firmataria Maria Cecilia Guerra, fino a qualche settimana Viceministro di quello stesso Dicastero.
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