La missione Kepler ha identificato quello che la NASA definisce “Terra 2.0”, un pianeta simile al nostro per dimensioni e distanza dalla sua stella.
Quella annunciata oggi dalla NASA è una scoperta potenzialmente rivoluzionaria per quanto riguarda l’esplorazione dello spazio: la missione Kepler ha trovato un pianeta della dimensioni simili a quelle della Terra, all’interno di una “zona abitabile” intorno ad una stella simile a Sole. Il nome assegnato dall’agenzia spaziale statunitense è Kepler-452b. E se non sarà un annuncio di portata storica, si porterà comunque appresso molto fascino e grande curiosità, anticipando quella che è giocoforza la domanda successiva: c’è vita anche lassù?
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Visitando in queste ore la homepage di Google è impossibile non notare che il tradizionale logo del motore di ricerca è stato sostituito da una nuova animazione. Un vero e proprio filmato, realizzato dal gruppo di Mountain View per celebrare il fenomeno astronomico definito sciame meteorico delle Perseidi, noto ai più come le “lacrime di San Lorenzo”.
È un avvenimento che si manifesta ogni anno nel periodo estivo (tra il 20 luglio e il 12 agosto), in un particolare momento della rivoluzione terrestre intorno al Sole. La pioggia meteorica si manifesta sotto forma di scie luminose visibili nel cielo ad occhio nudo, circa un centinaio ogni ora. Questo è dovuto al rilascio di particelle da parte della cometa Swift-Tuttle, il cui ultimo passaggio al perielio [Leggi tutto…]
La NASA ha fatto una sensazionale scoperta e la notizia ha immediatamente fatto il giro del mondo: un pianeta molto simile alla Terra è stato scoperto a circa 500 anni luce da noi all’interno della costellazione del Cigno. Il suo nome è Kepler-186f: Kepler è il nome del telescopio con cui il pianeta è stato identificato; 186 è l’identificativo numerico della stella attorno a cui è organizzato il sistema del nuovo pianeta.
Sebbene non si possa conoscere con esattezza quale sia la composizione e quali le condizioni sulla sua superficie, alcuni indizi hanno generato immediato ottimismo tra gli studiosi: trattasi infatti di un pianeta simile alla Terra non sono nelle dimensioni, ma anche nella distanza dal relativo “Sole”. Ciò potrebbe quindi determinare [Leggi tutto…]