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Il Blog di Katya

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Venerdì  17  Gennaio  2025
Santo del giorno: Antonio Abate
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Pasqua quest'anno: 13 aprile
Le Ceneri quest'anno: 5 marzo
Pasqua il prossimo anno (2026) : 5 aprile
Nati oggi : Nancy Parsons, Jeff Chase

Coppa America: Oracle compie il miracolo e rimonta trionfando

trionfo oracle 2013 Da 8-1 a 8-9. La sfida finale della Coppa America tra New Zealand e la statunitense Oracle Team Usa ha davvero dell’incredibile. L’imbarcazione americana ha vinto la regata finale della 34/ma edizione della Coppa America completando una rimonta sensazionale: con la classifica che la vedeva schiacciata per 8-1 contro i neozelandesi, ha inanellato otto vittorie consecutive, compresa quella definitiva, trionfando alla fine per 9-8 e concretizzando una delle piu’ clamorose rimonte dello sport.
La vittoria di Oracle Team Usa in Coppa America è stata un pò come lo sprint di Marino Basso che nel 1972, sul traguardo di Gap, soffio’ a Mario Bitossi la maglia iridata di campione del mondo di ciclismo, o il successo del Liverpool sul Milan nella finale della Champions League del 2005, quando i rossoneri vincevano per 3-0 ma nella ripresa si fecero riprendere dai Reds per poi farsi ‘ipnotizzare’ ai rigori. Incredibile anche l’epilogo della sfida da titolo di un’altra Champions, quella che nel 1999 incoronò il Manchester United.
Il Bayern Monaco era in vantaggio (1-0) fino ai minuti di recupero, poi due reti al 91′ e 93′ di Sheringham e Solskjaer ribaltarono la situazione facendo piangere a dirotto alcuni giocatori della squadra bavarese: di quella finale è rimasta l’immagine dell’arbitro Collina che cerca di consolare Kuffour. Beffa atroce anche per l’Italia del ct Dino Zoff nella finale dell’Europeo del 2000 contro la Francia, conquistato grazie al golden gol di Trezeguet.
E che dire dell’impresa del Portogallo? Ai Mondiali del 1966 la Corea del Nord, che già aveva stupito mandando a casa l’Italia, segna 3 gol in 24 minuti ad Eusebio e compagni, che poi ribaltano la situazione vincendo 4-3 e qualificandosi per la semifinali. C’e’ stata anche la rimonta della Russia sulla Francia nella finale di Coppa Davis di tennis nel 2002, quando nel singolare decisivo Mathieu vince i primi due set contro Youzhny ma poi si fa sorprendere, e battere, dopo aver avuto a disposizione, sprecandoli, due match ball.
In Formula 1 impossibile dimenticare l’impresa del grande Ayrton Senna nel Gp del Giappone del 1988: pur avendo conquistato la pole, al momento del via il motore della sua McLaren si spegne. Parte quindi in ritardo, si ritrova 14/o, ma con una serie incredibile di accelerazioni e sorpassi entusiasmanti alla fine soffia il titolo iridato al compagno di squadra, e acerrimo rivale, Alain Prost. E che dire del grande Gino Bartali, che a due tappe dalla fine del Tour ha un ritardo di 21′28′’ da Bobet e alla fine riesce a salire sul gradino piu’ alto del podio di Parigi? Beffa dal sapore giallo anche per Laurent Fignon, che nel 1989 non riusci’ ad arginare la rimonta dell’americano Greg Lemond, che alla fine vinse quel giro di Francia per la bazzecola di 8 secondi. (ANSA)

La Festa del Brutto Tempo concluderà il volo dal Friuli all’Olimpo

deltaplano croazia Dopo 42 giorni, nove paesi sorvolati, 1600 chilometri, forse di più,. le ali dei deltaplani di Suan Selenati e Manuel Vezzi hanno toccato l’Olimpo, il monte degli dei. Alle loro spalle il primo decollo dal rifugio Tamai sul monte Zoncolan, in Friuli, i cieli d’Italia, Slovenia, Croazia, Bosnia, Montenegro, Albania, Macedonia, Bulgaria e Grecia, con atterraggi e nuovi decolli dalle superbe montagne dei Balcani, ed un mese e mezzo di fatiche, perché il tempo è stato inclemente, pioggia, vento forte, condizioni inammissibili per il volo libero, quello senza motore, con zero emissioni e la tutta la libertà del cielo. Il progetto prevedeva di dirigersi alla meta volando il più possibile, atterrando in posti sconosciuti, tra gente che talvolta non ha mai visto un deltaplano. In difetto, procedere a piedi alla ricerca di nuovi decolli mentre un mezzo al seguito trasferiva i deltaplani insieme a provviste ed a tutto l’occorrente ai due piloti. I primi giorni tra Slovenia e Croazia sembrano promettere bene. Poi il tempo muta in peggio ed i chilometri a piedi, anche 38 in un giorno, aumentano oltre ogni previsione a discapito di quelli in volo. Le vesciche hanno il sopravvento e Manuel e Suan entrano in Bosnia cavalcando un paio di biciclette che lasciano inalterato l’impegno atletico dell’impresa, concepita per il riconoscimento del volo in deltaplano e parapendio quale sport olimpico. Le ferite della guerra sono ancora ben visibili nel paese martoriato ed i due campioni di deltaplano, ciclisti improvvisati, si muovono con difficoltà tra avanzi di campi minati senza certezza di trovare buoni punti di decollo, tanto meno buone condizioni atmosferiche. E’ forse il momento più difficile. Dopo due notti trascorse all’addiaccio a quota 1900 metri in una postazione di cannoni abbandonata, trovano la forza di decollare da una cresta a strapiombo su fitti boschi. Sotto nessun atterraggio utile per un deltaplano, mentre il vento rende difficile salire in quota e dirigersi verso sud alla ricerca di posti migliori. Ce la fanno e decidono di deviare dal percorso prestabilito, evitare la Serbia per dirigersi verso il sole ed il mare, lasciandosi alle spalle le montagne della Bosnia per l’Albania, poi il Montenegro, la Macedonia e nuove avventure ed infine l’ingresso in Grecia, il monte Olimpo che appare all’orizzonte, il sorvolo della casa degli dei e l’ultimo atterraggio in riva al mare. Gli amici dell’associazione Volo Libero Carnia festeggeranno i protagonisti dell’impresa al campo volo Cercivento (Udine) i prossimi 5 e 6 ottobre in occasione della “Festa del Brutto Tempo”. Ogni riferimento alle condizioni meteo incontrate durante il sorvolo dei Balcani è puramente casuale: l’appuntamento friulano esiste da una dozzina d’anni!

Gustavo Vitali

Volo Libero Bergamo, 33 anni con la testa tra le nuvole!

volo libero bergamo Domenica 22 settembre il Volo Libero Bergamo celebrerà il 33° anniversario. Oltre trent’anni di voli in deltaplano e parapendio, sulle ali del vento, anni scanzonati con la testa fra le nuvole, di giornate trascorse tra l’atterraggio di Palazzago ed i decolli in Roncola, il più celebre, il cosiddetto “pratino”, da dove hanno spiccato il primo volo centinaia di allievi e decollano i piloti brevettati oggi, con la speranza che il tempo “tenga”, che il vento non sia troppo forte o le nubi troppo minacciose. Oppure da quello per i deltaplani poco sopra il paese, o il monte Linzone, il più alto, quasi 1400 metri.

Nella storia del Volo Libero Bergamo ci sono tanti ricordi, a partire dalle fatiche su e giù lungo il cosiddetto “campetto” per apprendere i primi rudimenti sotto l’occhio vigile degli istruttori, ai primi “voli alti” con la radio accesa sulla frequenza della scuola, le strigliate quando le manovre non sono impeccabili, i quiz d’esame per conseguire l’attestato di volo da diporto e sportivo, una sorta di passaporto per visitare il cielo. Poi, finalmente, via da soli! Anni indimenticabili abbandonando il nido per i primi, timidi tentativi di “cross country”, vale a dire volare il più lontano possibile e tornare indietro. E quando non si è stati capaci di farlo in volo, atterrare in un campo, trovare un autobus, un treno, tentare l’autostop con la sacca del parapendio in spalla, od aggrappati al telefono per chiedere ai colleghi di venirci a recuperare in posti sperduti e rientrare così alla base a capo chino, senza badare troppo agli sfottò.

Ci sono i racconti delle giornate di volo, quanto tempo trascorso in cielo sfruttando le masse d’aria ascendenti, motore e benzina che portano in alto parapendio e deltaplano, quanto lontano si è volato, i monti scavalcati, le altezze raggiunte, racconti che a volte pretendono di diventare storia, leggenda, distanze e quote che altre volte aumentano con il tempo, come la taglia del pesce nei racconti dei pescatori. Ecco! Questo è in sintesi il Volo Libero Bergamo, un’associazione che oggi raggruppa un centinaio di appassionati di volo libero, cioè senza motore, che ogni anno ricorda quanto è vecchia e contemporaneamente quanto è giovane con una festa al campo d’atterraggio alla quale partecipano numerosi piloti delle altre associazioni, i loro famigliari, bimbi, amici. A partire da mezzogiorno per tutto il pomeriggio i piloti decolleranno dalla Roncola per tentare di centrare degli scatoloni posti in atterraggio. Ogni scatolone un premio, ma non si sa quale! Si chiama “Coppa Rompiscatole”, ma ogni allusione alla noia è puramente casuale.

Gustavo Vitali
Federazione Italiana Volo Libero
http://www.fivl.it


 
 

Il calcolo della Pasqua

Perché la Pasqua non cade mai lo stesso giorno? Come si calcola la data? Queste sono le domande più comuni, che troveranno qui la risposta…
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