È una pianta perenne che oltrepassa i 2 m di altezza e che, per il suo portamento, ricorda la canna. Il rizoma strisciante, scaglioso, si nasconde nel fango ed emette fusti diritti, rigidi e glabri. Le foglie sono lunghe, piatte, larghe circa 2 cm, e le guaine sono contornate da un margine scarioso. La spiga è sottile e spostata di lato, verde pallido o rossastra, e si dispiega al momento della fioritura. Le glume hanno un aspetto brillante caratteristico. La fioritura avviene da giugno a luglio. Si osservano spesso delle vere colonie di questa pianta nelle paludi e nelle acque poco profonde, in quasi tutta l’Europa, nell’Asia occidentale, orientale e settentrionale. Nell’America settentrionale si estende fino ai confini della Virginia e della California. La saggina spagnola si presta agli stessi usi della canna di palude, ma è anche un eccellente foraggio il cui valore nutritivo equivale a quello dell’avena. In certe regioni viene coltivata e raccolta tre volte all’anno.
Famiglia: Crocifere - È una pianta perenne profondamente ancorata al suolo per mezzo di una robusta radice cilindrica quasi legnosa e bianca all’interno. I fusti possono raggiungere 2 m d’altezza, sono fogliati e ramificati nella parte superiore. Le foglie presentano un curioso polimorfismo: quelle che circondano la radice hanno un lungo picciolo, forma allungata, margini crenati e possono raggiungere l m di lunghezza. Le foglie caulinari sono sessili e più piccole, quelle della base profondamente divise, talora a pettine, le superiori più corte, lanceolate o intere, o leggermente crenate. I fiori sono piccoli, disposti in grappoli compatti che si allungano durante la fioritura, che avviene in giugno e in luglio. Dopo la caduta dei fiori si osserva la caratteristica disposizione dei peduncoli che si allontanano obliquamente dallo stelo principale. I frutti sono siliquette rigonfie, rotonde o ellittiche; se ne vedono raramente in Europa dove il barbaforte si moltiplica soprattutto, e molto facilmente, dai frammenti delle radici, che appena piantate germogliano. Questa specie si trova particolarmente nelle associazioni di piante vicino ai corsi d’acqua, nei terreni abbandonati o sui terrapieni. Tuttavia questi ambienti sono un habitat secondario del barbaforte, poiché la sua patria d’origine è l’Europa orientale e l’Asia occidentale. La sua antica estensione è dovuta ai popoli slavi : dalle vecchie cronache si sa che era già coltivato nel dodicesimo secolo e santa Ildegarda ne conosceva le virtù. La radice contiene due volte più vitamina C del limone, e un glucoside, la sinigrina, che le conferisce il caratteristico sapore, piccante e irritante delle mucose. La radice contiene anche fitoncidi, sostanze antisettiche che distruggono i batteri e altri organismi inferiori. Si utilizza grattugiata, come una specie di senape, mescolata alla panna o all’olio per attenuarne un po’ l’asprezza. Non se ne deve abusare, poiché può irritare la vescica. Tuttavia possiede proprietà medicinali certe : migliora le funzioni gastriche e intestinali e aiuta a vincere la stanchezza primaverile grazie all’alta concentrazione di vitamina C. Un preparato classico è lo sciroppo di barbaforte iodato, utilizzato contemporaneamente come fortificante, come antiscorbuto e contro diverse affezioni polmonari. Si utilizza anche per farne cataplasmi che, arrossando violentemente la pelle, alleviano i dolori reumatici.
È una pianta perenne provvista di un robusto rizoma, sovente ricoperto dei resti di foglie morte, che sostiene fusti eretti, pelosi, venati di rosso, alti 30 40 cm. Le foglie della rosetta radicale sono lungamente picciolate, pennate e a forma di lira, formate da foglioline ovoidali pelose e irregolarmente dentate; le foglie cauline e la terminale sono grandi, arrotondate e trilobate. I fiori sono penduli, il calice bruno è ben sviluppato e pubescente, la corolla è giallastra o giallo chiaro. Questa pianta fiorisce da maggio a giugno; i frutti sono acheni che terminano con un’appendice bifida. Il calice si raddrizza dopo la fioritura. La benedetta è frequente lungo i corsi d’acqua, nei pressi delle sorgenti o degli acquitrini delle regioni fresche di tutta l’Europa temperata, dell’Asia e dell’America del Nord. Il rizoma aromatico è talvolta utilizzato nella medicina popolare.