Blog e pubblicità: illusione di un guadagno facile
Molti di voi avranno pensato di poter unire l’utile al dilettevole, creando un blog di contenuti interessanti e guadagnare con la pubblicità. Chi lo ha già fatto può saltare la lettura di questo articolo perché ha già imparato tutto a sue spese. Partiamo dall’idea principale: realizzare e gestire un blog che parli di argomenti a noi congeniali, dove abbiamo vasta conoscenza ed esperienza; nell’era digitale è molto facile, e gli strumenti a disposizione sono molti, alcuni dei quali completamente gratuiti (ad esempio altervista.org) oppure pacchetti low-cost con dominio personalizzato e database per la creazione di un sito wordpress. Finalmente possiamo scrivere ciò che vogliamo, in maniera autorevole, e condividerlo in ogni piattaforma social esistente online! Se siamo animati dalla sola passione, questo percorso potrà dare ben poca soddisfazione, in quanto serve la giusta competenza tecnica per la divulgazione a “sciame” degli articoli redatti su internet. Poco serve scrivere un buon libro, quando esso non viene letto da nessuno. Per sfatare una leggenda, un buon numero di letture sul web parte dalle migliaia di visite giornaliere, numeri molto difficili da ottenere. Ciò dipende da molti fattori: uno dei più importanti è la strategia SEO (Search Engine Optimization) in modo da dialogare perfettamente con i motori di ricerca. Anche gli argomenti scelti sono importantissimi. Google, per esempio, penalizza i contenuti simili o duplicati; trovatevi qualcosa di inedito, di originale, dove la concorrenza è poca, altrimenti rischierete di finire nell’oblio. Quindi è assolutamente vietato il copia-incolla. Alcuni “furboni” si impegnano a tradurre articoli stranieri, per poi farli passare per propri; questo sistema ha funzionato per parecchio tempo, ma il rischio di passare per cialtroni è davvero molto alto in quanto i lettori di nuova generazione sono davvero sgamatissimi e potreste ricevere scherno e disprezzo. Se non avete idee, non fate nulla, la rete è già troppo piena di immondizia e informazioni ridondanti. Passiamo ora alla monetizzazione del blog: a chi non farebbe piacere guadagnare qualcosa con i propri scritti? Diamo per scontato che siete anche degli ottimi tecnici, e avete ottenuto un buon posizionamento del vostro sito. Qual è il passaggio successivo? Google, con il servizio “Adsense”, per citare un esempio illustre, vi permette di inserire dei banner pubblicitari nelle vostre pagine, pagandovi con i “click” dei visitatori, e/o con le semplici visualizzazioni. Vogliamo dirvi che sono passati da parecchio i tempi delle “vacche grasse”: per un migliaio di visualizzazioni Google vi darà pochissimi cents. I click sono più fruttuosi, e possono generare dai 5 ai 20 cents (con picchi inferiori e superiori a seconda dei casi particolari). Alcuni argomenti sono più lucrosi per Google (medicina, farmacologia, attrezzature, automobili, turismo) mentre altri non lo sono per nulla (gossip, news generaliste) quindi l’importo pagato per click può cambiare notevolmente in virtù di questo fattore. Vale poco, se il visitatore arriva sulla vostra pagina tramite bookmark, link social o direttamente. Vale molto se ci arriva tramite ricerca sui motori (Google in primis) quando la chiave usata corrisponde al contenuto del blog, ed è compatibile con la pubblicità esposta. Da qui capiamo l’importanza della profilazione e dell’uso dei cookies, senza i quali sarebbe impossibile per Google capire i gusti del lettore e non potendo quindi fornire una pubblicità adeguata alle sue esigenze. Un buon blog, creato ad arte da un professionista, può generare un migliaio di visite al giorno, che permettono di guadagnare cifre comunque ridicole (1-2 € al giorno), molto meno di quello che vi offre un periodico per la stesura di un articolo ad hoc. Per arrivare a cifre significative dovete assolutamente “sfondare”, con dei contenuti estremamente interessanti che creano fidelizzazione e condivisione in maniera virale. Un lavoro improbo per una persona sola, anche se non impossibile. Se siete già famosi nel vostro campo avrete maggior facilità ad ottenere l’obiettivo. Se invece partite dal livello zero, dovrete armarvi di santa pazienza e iniziare il duro lavoro, con assiduità e impegno. Non è sufficiente scrivere un buon post ogni tanto: dopo il picco di lettura c’è l’immediato crollo se già il giorno successivo non viene alimentato il vostro blog con altri contenuti, altrettanto interessanti. Ultimo consiglio: all’inizio, per farvi conoscere, usate pure i social a tutto spiano (Facebook: 2.2 miliardi di utenti, YouTube: 1.5 miliardi, Instagram: 800 milioni, Twitter: 330 milioni, Linkedin: 106 milioni) aumentando a dismisura la cerchia delle vostre amicizie. Dovete martellare come dei dannati, a rischio di diventare molesti. La popolarità, si sa, ha sempre un costo.