Morto Lino Toffolo, l’amato attore comico veneziano
E’ morto Lino Toffolo. Attore, regista, musicista, Toffolo era nato a Murano nel 1934. Era ricoverato a Venezia per la frattura di un polso Venezia, ma era stato operato due volte negli ultimi mesi per problemi cardiaci.
Toffolo era un notissimo volto della televisione e del cinema. Dopo i primi passi alla Rai, dove scrisse la sigla del programma radiofonico El Liston, l’artista veneto aveva cominciato a teatro con la Compagnia dei Delfini di Venezia. Poi il passaggio al Derby, tempio milanese del cabaret, a fianco di artisti come Enzo Jannacci, Cochi Ponzoni, Renato Pozzetto, Franco Nebbia, Massimo Boldi e tanti altri.
Lunga anche la sua carriera cinematografica. Recitò poi in altri 24 film, tra cui Culastrice nobile veneziano con Marcello Mastroianni e Brancaleone alle crociate con Vittorio Gassman, diretto da Mario Monicelli. Lavorò spesso con Salvatore Samperi (era tra i protagonisti di Sturmtruppen del 1976) e Pasquale Festa Campanile, mentre Dino Risi lo volle nel cast di Telefoni Bianchi. Tra i suoi film c’è anche Yuppi du Adriano Celentano.
Toffolo era stato protagonista anche a teatro: tra le sue interpretazioni più celebri quelle in Sior Toni Bellagrazia (1965) e nel prologo de La moscheta (1998) di Ruzante con la regia di De Bosio. Interpretò il carceriere ne Il pipistrello di Strauss (1997) e voce recitante in Pierino e il lupo di Prokovief e nell’Histoire du soldat di Stravinskij.
Era diventato anche un beniamino dei bambini grazie a canzoni come Johnny Bassotto, Oh Nina e E tutti i gatti miao, ma la sua attività musicale comprende anche tre album e numerosi singol, tra cui la goliardica Pasta e fagioli.
Tra le esperienze dell’istrionico artista veneto non è mancata la tv, con la quale ha raccolto una serie di successi. Dal 7 settembre ‘87 ha preso il posto di Claudio Lippi nel gioco a quiz di Canale 5 Tuttinfamiglia ed è stato confermato anche per il quinto ed ultimo anno. È stato, tra l’altro, a fianco di Alighiero Noschese in Canzonissima 1971.
Anche la regia, che era forse l’unica cosa che mancava alla sua lunga e variegata carriera, compare tra le esperienze artistiche di Toffolo.
Nei primi mesi del 2006, l’attore ha infatti presentato il suo film Nuvole di vetro, da lui scritto, diretto ed interpretato, i cui dialoghi sono interamente in lingua veneta.
Maestro di un’ironia declinata in dialetto veneto, nella sua biografia online Toffolo si definiva “una celebrità nata dalla gavetta estrema, in una precarietà quasi da avanspettacolo (ma dove vai se la banana…) , da tutta una serie di fortunati “Perchè non vieni a… ?”. Praticamente è successo tutto per caso. (Pippo Baudo ancora non c’era)”. (da La Reppubblica)