Morto l’attore Giorgio Faletti
Scompare prematuramente l’attore comico Giorgio Faletti, in seguito a un male incurabile che lo attanagliava da tempo. Aveva 63 anni.
Faletti era stato un sacco di cose, nel corso della sua vita: aveva cominciato come cabarettista e così era arrivato in tv, con personaggi che entrarono nella cultura popolare dell’Italia degli anni Ottanta, da Vito Catozzo in giù. Poi aveva scritto i testi di alcune canzoni, anche per Mina, aveva cantato e inciso degli album, aveva recitato a teatro e aveva scritto dei romanzi di grandissimo successo.
Giorgio Faletti era nato ad Asti il 25 novembre 1950 e si era laureato in giurisprudenza ma aveva deciso di dedicarsi al cabaret, iniziando, negli anni Settanta, al “Derby” di Milano dove già si esibivano Diego Abatantuono, Teo Teocoli, Massimo Boldi, Paolo Rossi e Francesco Salvi. Un’importante occasione per la sua carriera era stata la partecipazione alla commedia “La tappezzeria” di Enzo Jannacci. Il debutto televisivo arrivò invece nel 1982 con la trasmissione “Pronto Raffaella” condotto da Raffaella Carrà e poi nel 1985 con “Drive in”. Creò, nella sua lunga carriera di comico, diversi personaggi di successo: “Testimone di Bagnacavallo”, “Carlino” (famoso per il tormentone sul “giumbotto”), il “Cabarettista Mascherato”, il “Suor Daliso”, “Vito Catozzo” e “Franco Tamburino” l’improbabile stilista di Abbiategrasso.
Nello stesso tempo portò avanti una carriera d’autore collaborando ai testi di altri comici fra cui Gigi Sabani ed Enrico Beruschi. Partecipò a “Fantastico ’90″ al fianco di Pippo Baudo, Marisa Laurito e Jovanotti e, successivamente, a “Stasera mi butto… e tre!” con Toto Cutugno. In quel periodo si avvicinò anche al mondo della musica. Dal primo album venne tratto un videoclip premiato in diversi festival, quello tratto dal singolo “Ulula”.
Nel 1994 partecipò al Festival di Sanremo dove, con “Signor tenente” vinse il Premio della Critica, classificandosi secondo. L’anno dopo “L’assurdo mestiere”, suo secondo album, vinse il Premio Rino Gaetano per la parte letteraria delle canzoni. Scrisse canzoni per Mina, Fiordaliso, Gigliola Cinquetti e poi l’intero album Il dito e la luna per Angelo Branduardi.
Dopo qualche anno di relativamente minore esposizione mediatica, in cui aveva continuato a scrivere canzoni, nel 2002 uscì con un romanzo thriller di grandissimo successo, “Io uccido”, che vendette oltre quattro milioni di copie. Jeffery Deaver, autore di numerosi best-seller (“Il collezionista di ossa”, per citarne uno), disse di lui e del suo lavoro: «Uno come Faletti dalle mie parti si definisce uno che diventerà leggenda». Al primo libro seguirono “Niente di vero tranne gli occhi” (2004), “Fuori da un evidente destino” (2006), “Pochi inutili nascondigli” (2008), “Io sono Dio” (2009), “Appunti di un venditore di donne” (2010). Nel novembre del 2005 ricevette dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi il Premio De Sica per la Letteratura.
Faletti aveva avuto anche un grande e improvviso successo anche come attore: nel 2006 aveva vinto un David di Donatello per la sua interpretazione in “Notte prima degli esami”, nel 2009 aveva recitato nel film “Baaria” di Giuseppe Tornatore.