Ritorna in Italia dopo 2 secoli il capolavoro di Raffaello «La Madonna di Foligno»
Tutta colpa di Napoleone. Sono stati i francesi, 2 secoli fa, a requisire a Foligno il celebre dipinto di Raffaello: un’opera straordinaria, dal valore inestimabile. Purtroppo rimarrà nella terra natia solo per qualche giorno, ma tanto basta per fargli respirare l’aria umbra d’origine nella Chiesa del Monastero di Sant’Anna di Foligno. Resterà visibile gratuitamente fino al 26 gennaio 2014 con visite guidate dalle 9 alle 19,30. Un grande evento culturale e spirituale, reso possibile dalla sinergia di soggetti diversi. Si e’ respirata un’emozione tangibile durante la cerimonia di inaugurazione a Foligno nella città dove il capolavoro di Raffaello e’ rimasto 217 anni, prima di essere requisito e portata in Francia.
“Oggi, dopo due secoli - ha sottolineato il sindaco di Foligno, Nando Mismetti - la Madonna di Foligno torna, per qualche giorno, a casa: e’ un evento di grande rilevanza culturale e spirituale, che segnera’ in maniera indelebile la storia della nostra citta’ e della nostra regione perché e’ la prima volta che un’opera di Raffaello torna in Umbria. Questo straordinario risultato - ha aggiunto - e’ stato possibile grazie alla sensibilità della Santa Sede e dei Musei Vaticani e all’apporto determinante di Eni: grazie a nome di tutta la città di Foligno”.
“Nulla e’ impossibile a Dio e nemmeno agli uomini quando riescono a mettersi insieme”, ha sottolineato il vescovo di Foligno Gualtiero Sigismondi.
Il presule ha rimarcato l’eccezionalità di un dipinto per ammirare il quale “basta un attimo e non e’ sufficiente l’eternità”. Decisivo per la realizzazione dell’esposizione il contributo dell’Eni. “Quando abbiamo ricevuto la lettera del sindaco e del vescovo ci siamo attivati subito - ha spiegato il direttore delle relazioni internazionali e comunicazione dell’Eni, Stefano Lucchini -.
Sull’opera, Paolucci si è espresso competenza e passione. “E’ un dipinto speciale - ha detto - perche’ la Madonna di Foligno è come una porta aperta verso il Paradiso”.
Secondo il direttore dei Musei Vaticani “si tratta della rappresentazione dell’Umbria piu’ bella che esiste in pittura.