Christian Salerno firma la prima colonna sonora per un libro: l’intervista e le “Verità Nascoste”
di Katya Malagnini
Scopro Christian per caso, intorno alla mezzanotte di diversi anni fa, quando per concentrarmi meglio sulla scrittura di un lavoro, mi viene voglia (strano :-D) di ascoltare il mio adorato “Chiaro di Luna” (che in realtà si chiama “Sonata per piano nr. 14 Opera 27 - Quasi Una Fantasia” stiamo parlando di Beethoven, of course!). Così, cerco la Sonata su YouTube e tra i video (sono capace di ascoltarmelo 147 volte di fila :-D) scorgo un certo Christian Salerno. Clicco play, e mi si apre un mondo …di magia, che mi accompagnerà, fino alle nove del mattino successivo senza mai annoiarmi, nemmeno per un istante.
Christian Salerno inizia ad approcciarsi al pianoforte all’età di dodici anni, e tuttora frequenta il Conservatorio G. Verdi di Como. Classe 1989, comincia a studiare sotto la guida di Damiano Cavallaro, per poi proseguire con Marcello Pennuto. Da sempre predisposto all’insegnamento, ha fondato assieme a Giulio Cinelli, il sito http://www.pianosolo.it, che oggi rappresenta il primo portale in Italia nonché il punto di riferimento per molti studenti di pianoforte (consigliato anche in diversi libri come “Pianoforte per Negati” della Mondadori).
Ha scritto un libro nel 2010, dal titolo “Voglio Improvvisare”, ha organizzato il primo Workshop gratuito dal vivo in collaborazione con Siena Jazz nel 2011, e successivamente, ha pubblicato il suo primo Cd con musiche inedite (per etichetta Robino Family). Sta per uscire con il suo nuovo album, che segna una svolta nella mescolanza artistica: solitamente, infatti, sono i film ad essere conditi con una colonna sonora. Christian Salerno, ha firmato la prima colonna sonora che andrà a rafforzare i contenuti di un libro.
Christian iniziamo banalmente: perché e come ti sei avvicinato al piano?
Mi sono avvicinato per competizione. Sono un tipo molto competitivo. Mio fratello, che è più grande di me di quattro anni, suonava alle medie la classica pianola giocattolo. M’insegnò qualcosa ma mi disse che non ero capace, non ero portato. Così decisi di prendere lezioni da un insegnante e… da lì non l’ho più lasciato.
Si nasce portati per suonare il pianoforte, oppure s’impara?
C’è sicuramente chi ha una certa predisposizione, ma sono convinto che chiunque, con tanto impegno e passione, possa arrivare a raggiungere discreti risultati.
Tu hai avuto un’idea geniale: creare il canale “Pianosolo” su Youtube, dove prepari dei video nei quali spieghi (con una pazienza certosina) l’esecuzione dei brani al pianoforte. Come ti è venuta questa idea?
Ho sempre visto il mondo della musica, soprattutto quello della classica, come piuttosto restio alle nuove tecnologie. Per molti può essere superfluo, ma far vedere a un neofita, nota per nota, come si suona un brano, può essere di grande aiuto. Di certo non è così che s’impara a suonare il pianoforte, ma può dare piccole soddisfazioni ed essere di stimolo per iniziare a prendere lezioni da un insegnante privato. Così è nato nel 2008 Pianosolo.it, fondato da Giulio Cinelli, e portato avanti sino a oggi, con la partecipazione mia e di Paola Parri. Si tratta di un grande “contenitore” che può essere considerato un “kit di primo soccorso” per chi vuole avvicinarsi al pianoforte in maniera semplice, anche se stiamo cercando di rendere un servizio migliore, perché secondo le ultime statistiche, gli utenti che maggiormente frequentano il nostro sito sono già studenti di pianoforte.
È fondamentale essere seguiti dal vivo? Dopo quanti anni e con quale frequenza di studio e applicazione giornaliera uno può vedere dei risultati?
Credo sia fondamentale essere seguiti, per lo meno in un primo momento. Personalmente, ho iniziato a intravedere i primi risultati dopo il primo anno di studi, riuscendo a eseguire la prima parte della famosissima Marcia Turca di Mozart.
Chi è il tuo compositore preferito? E perché?
Beethoven, perché mi rispecchio molto in lui. Il suo amore innato per la natura, le sue ideologie, il suo amare così tanto una donna (la sua “amata immortale”) e il suo romanticismo mai “spudorato”. So che hanno creato ben quattro film su di lui (che io conosca) e puntualmente, almeno una volta al mese me li riguardo tutti, come se fosse un “appuntamento con Beethoven“. In questo modo, cerco di vivermelo il più possibile.
Dedichi moltissima promozione al canale YouTube “PianoSolo”… ma su Twitter, non ti si vede mai. Questo è dovuto al fatto che ti rifiuti di intendere il segno # come altra cosa al di fuori dell’alterazione della nota di un semitono? :D:D:D
“Ahahah questa è bellissima. In realtà sono iscritto a Twitter, ma il profilo non lo curo per niente. Il “#”, è stato inserito pure su Facebook, ed io mi rifiuto di inserirlo, anche perché le tonalità che preferisco sono ricche di bemolli.
È vero che il bemolle è caratteristico delle marce funebri? Piace moltissimo anche anche a me (hey voi, non toccatevi, su! :D). Insomma, Christian, non saremo mica due depressi inside? :D
O forse non sarà che …un bemolle, è anche un diesis a seconda che si guardi il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto?
Non ci avevo mai fatto caso… Comunque hai ragione! Per noi pianisti, Diesis o Bemolle cambia ben poco, mentre per i violinisti, a seconda che sia un diesis o bemolle devono modificare leggermente la posizione della mano.
(*nel frattempo, nel corso dell’intervista…il mio cellulare suona e arrivano file di occhi come da consuetudine :D)
Qual è l’obiettivo primario di Pianosolo?
Diffondere la cultura del pianoforte, anche a chi non può permettersi un maestro.
Hai raggiunto quota 9.400 iscritti. Come si fa a usare così bene YouTube e quindi la Rete internet per l’auto promozione? Che metodo usi e quanto tempo ci dedichi?
È nato tutto per pura passione di condividere. Un video oggi, uno domani. Un iscritto, dieci iscritti, poi cento e poi mille. Questi numeri ti fanno capire che quello che stai facendo è giusto. In più, nel corso di questi anni, mi sono appassionato molto all’internet marketing, che mi è stato molto utile anche per migliorare il mio canale YouTube. Sfruttando i fenomeni del momento e creando dei video virali, si fa presto a fare grossi numeri, il problema è fidelizzarli. Le visualizzazioni, sono state cinque milioni, ma solo 9.400 persone si sono iscritte, e tra queste, solo 500 in media guardano con costanza i miei nuovi video. Con la nuova grafica di YouTube, agli iscritti non sempre compaiono i video sulla loro homepage, perciò, loro non possono sapere quando ne metto uno nuovo. Il mio obiettivo è distaccarmi da YouTube, per portare i miei utenti sul mio sito personale (http://www.christiansalerno.com), dove ho modo di poter rimanere sempre in contatto con loro, previa iscrizione gratuita al mio sito. Per quanto riguarda il tempo che ci dedico, non lo prendo come un impegno lavorativo, pubblico come e quando mi va. In media, per ogni video che carico, impiego un’ora di tempo tra riprese e montaggio.
Solitamente uno ti chiede: “Che fai nella vita?” e tu rispondi: ”Il musicista”, per poi sentirti dire (immancabilmente :D) : “Ok…ma di lavoro?” :D:D Una volta per tutte: si può vivere di musica?
(Se sì, insegna anche a me come si fa …visto che io non porto gente-requisito imprescindibile per l’esibizione nei locali).
Ahahahaha! Ohhh aspettavo con ansia questa domanda. Secondo me, la risposta è: si!!! Di lavoro ce n’è a quantità se si sa come muoversi e autopromuoversi. La gente ha bisogno del dentista, dell’idraulico, ma non ha bisogno di un musicista. Ecco perché il musicista deve essere doppiamente bravo a sapersi vendere. Con internet, tante buone idee, conoscenze e voglia di arrivare, credo che ci siano tutti gli elementi per il successo. Il settore della musica classica è inflazionato, troppi musicisti e sempre meno spettatori. In altri generi invece, il mercato è sempre attivo, se non in crescita, quindi a fini strettamente commerciali, è lì che bisognerebbe puntare.
Tra i requisiti, però, non citi il talento: confermerai mica la mia tesi che il talento è l’ultimo dei fattori per arrivare?
“Eheh in alcuni casi credo proprio che sia così. Anche non saper far nulla (ma fatto bene) è un talento”.
Che ne pensi di allievi…pardon, di Allevi? Anzi facciamo così: dimmi che ne pensi dei tuoi allievi e anche di Allevi così facciamo prima :-D
“Ahahaha sono molto contento dei miei allievi, sono diligenti e pieni di passione e mi danno molta soddisfazione.
Per quanto riguarda Giovanni Allevi…
L’ho difeso molte volte in alcuni video, e sono stato aspramente criticato da chi lo odia. Io penso che la sua musica sia semplice e diretta ma mai banale, perché niente di ciò che arriva al cuore di una persona è banale. Allevi fa una musica sua, bella o brutta che sia, e ha tutto il diritto di farla, come ha tutto il diritto di riempire teatri e arene e di guadagnare (probabilmente) più di qualsiasi altro pianista classico qui in Italia.
A proposito: chi è il miglior pianista contemporaneo?
Non ho un modello cui fare riferimento, mi piace ascoltare tutti senza mai dar loro un giudizio, anche se stimo moltissimi pianisti italiani di fama internazionale come Roberto Plano, Benedetto Lupo, Orazio Maione, e così via..”
Dopo tutte queste domande, proporrei trenta secondi di silenzio, anche in commemorazione di tutti i mignoli della mano destra sfracellati nel tentativo dell’esecuzione del Sol ribattuto del “Chiaro di Luna” :D:D:D
Christian, non sei più un teenager ma sei comunque giovanissimo: cosa ne pensi degli adolescenti-computer addicted? Noti interesse da parte loro nei confronti della musica suonata, oppure è vero che imparare a suonare uno strumento è l’ultimo dei loro pensieri?
Noto che sono sempre di meno a provare interesse per gli strumenti, soprattutto per il pianoforte, è davvero difficile oggi trovare un ragazzo motivato e spinto dalla passione. Spesso sono spinti dai genitori, soprattutto se anche loro sono dei musicisti. Dobbiamo ringraziare fenomeni come Allevi, che in un modo o nell’altro, fanno avvicinare anche questi giovani al pianoforte.
La domanda più fatta a un pianista, rimane una sola: “mi suoni Per Elisa?” :D In sincerità… cosa risponderesti a chi te lo chiede?
Risponderei che ho molti allievi che possono farlo al posto mio, dato che muoiono dalla voglia di approcciarsi a quel pezzo, nonostante sia considerato uno di quelli meno didattici della storia pianistica. :-).
Stai lavorando al tuo secondo album di composizioni, la prima colonna sonora per un libro: ce ne vuoi parlare?
Sono molto legato a questo progetto. Dopo aver pubblicato nel 2012 il primo album totalmente dedicato all’amore (uno dei temi fondamentali nella mia vita) che con un grandissimo exploit di fantasia ho chiamato “Christian Salerno” :D, eccomi al secondo album, che ha invece una storia molto più profonda. Si tratta di un Cd che sarà allegato a un libro e avrà la funzione di accompagnare il lettore nei vari capitoli. Il libro parla di un sequestro avvenuto realmente negli anni ‘80, scritto proprio dalla vittima che ho avuto l’onore di conoscere, e in quelle pagine, si possono trovare verità che nemmeno nelle più fantasiose delle nostre immaginazioni possiamo trovare. Se tutto procede con questo ritmo, per Gennaio sarà pronto nelle librerie. Il titolo è “Verità Nascoste”, prodotto da Wall Records, un’etichetta che lancia questa novità. Ci sarà, infatti, il libro che avrà la propria colonna sonora, che coinvolgerà il lettore in un’atmosfera unica, e non sarà solo il libro ad avere la sua colonna sonora…
Perché la musica classica non è valorizzata dai Media? Secondo te, cosa si potrebbe fare?
La musica classica è da sempre etichettata dai Media come antica e noiosa. La chiamano anche “musica seria”. Ma seria di cosa? Chopin diceva che “chi non sa ridere non è una persona seria”. In verità è più attuale di quanto possiamo pensare. Più ascolto J.S.Bach, e più mi rendo conto che si tratta di musica che potrebbe essere stata scritta ieri, per quanto è attuale. Secondo me, bisognerebbe sfruttare ciò che attira i media, come il Gossip e i grandi eventi, e inserire la musica classica in quei contesti.
Su tutti, scegline uno: cosa ami veramente suonare?
Amo improvvisare. Anche la più bella musica mai scritta, non potrebbe mai regalarmi quello che voglio esprimere io in quel momento. Perciò, quando voglio veramente divertirmi, improvviso.
Un’ultima curiosità: :-D Esiste un negozio per pianisti, dove vendano le protesi per il post esecuzione del terzo movimento del “Chiaro di Luna” ?? :D
Ahahaha secondo me è un’idea geniale, ci vorrebbe!! Troppo bello il terzo movimento!!
CHRISTIAN SALERNO http://www.christiansalerno.com
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CHRISTIAN SALERNO AL PIANOFORTE