Coppa America: Oracle compie il miracolo e rimonta trionfando
Da 8-1 a 8-9. La sfida finale della Coppa America tra New Zealand e la statunitense Oracle Team Usa ha davvero dell’incredibile. L’imbarcazione americana ha vinto la regata finale della 34/ma edizione della Coppa America completando una rimonta sensazionale: con la classifica che la vedeva schiacciata per 8-1 contro i neozelandesi, ha inanellato otto vittorie consecutive, compresa quella definitiva, trionfando alla fine per 9-8 e concretizzando una delle piu’ clamorose rimonte dello sport.
La vittoria di Oracle Team Usa in Coppa America è stata un pò come lo sprint di Marino Basso che nel 1972, sul traguardo di Gap, soffio’ a Mario Bitossi la maglia iridata di campione del mondo di ciclismo, o il successo del Liverpool sul Milan nella finale della Champions League del 2005, quando i rossoneri vincevano per 3-0 ma nella ripresa si fecero riprendere dai Reds per poi farsi ‘ipnotizzare’ ai rigori. Incredibile anche l’epilogo della sfida da titolo di un’altra Champions, quella che nel 1999 incoronò il Manchester United.
Il Bayern Monaco era in vantaggio (1-0) fino ai minuti di recupero, poi due reti al 91′ e 93′ di Sheringham e Solskjaer ribaltarono la situazione facendo piangere a dirotto alcuni giocatori della squadra bavarese: di quella finale è rimasta l’immagine dell’arbitro Collina che cerca di consolare Kuffour. Beffa atroce anche per l’Italia del ct Dino Zoff nella finale dell’Europeo del 2000 contro la Francia, conquistato grazie al golden gol di Trezeguet.
E che dire dell’impresa del Portogallo? Ai Mondiali del 1966 la Corea del Nord, che già aveva stupito mandando a casa l’Italia, segna 3 gol in 24 minuti ad Eusebio e compagni, che poi ribaltano la situazione vincendo 4-3 e qualificandosi per la semifinali. C’e’ stata anche la rimonta della Russia sulla Francia nella finale di Coppa Davis di tennis nel 2002, quando nel singolare decisivo Mathieu vince i primi due set contro Youzhny ma poi si fa sorprendere, e battere, dopo aver avuto a disposizione, sprecandoli, due match ball.
In Formula 1 impossibile dimenticare l’impresa del grande Ayrton Senna nel Gp del Giappone del 1988: pur avendo conquistato la pole, al momento del via il motore della sua McLaren si spegne. Parte quindi in ritardo, si ritrova 14/o, ma con una serie incredibile di accelerazioni e sorpassi entusiasmanti alla fine soffia il titolo iridato al compagno di squadra, e acerrimo rivale, Alain Prost. E che dire del grande Gino Bartali, che a due tappe dalla fine del Tour ha un ritardo di 21′28′’ da Bobet e alla fine riesce a salire sul gradino piu’ alto del podio di Parigi? Beffa dal sapore giallo anche per Laurent Fignon, che nel 1989 non riusci’ ad arginare la rimonta dell’americano Greg Lemond, che alla fine vinse quel giro di Francia per la bazzecola di 8 secondi. (ANSA)