da lunedì 25 aprile
Fino a dicembre un denso calendario di arti visive e performative: le nuove creazioni di Lenz, ospitalità e residenze produttive internazionali, progetti pilota nazionali, attività di ricerca, seminari, laboratori, installazioni site-specific in spazi urbani, monumentali e storici della città e della provincia di Parma.
«Dire che dopo Auschwitz non si possono più scrivere poesie non ha validità assoluta, è però certo che dopo Auschwitz, poiché esso è stato e resta possibile per un tempo imprevedibile, non ci si può più immaginare un’arte serena»: Francesco Pititto, direttore artistico di Lenz Fondazione, cita il filosofo tedesco Theodor Adorno per introdurre il primo degli appuntamenti della stagione 2016: KINDER [Bambini]. Il nuovo esito performativo della lunga ricerca sui temi della Resistenza e dell’Olocausto sarà presentato in prima nazionale a Lenz Teatro lunedì 25 aprile alle ore 21 (repliche dal 27 al 29 aprile, sempre alle ore 21) in apertura della nuova stagione Industriae Performing Arts 2016: «È nel presente che pensiamo di elaborare l’oblìo, la distanza, la smemoratezza» aggiunge Pititto «nel qui e ora a dar corpo ad assenze che si allontanano veloci nel tempo, pur continuando a guardarci in faccia come angeli volanti all’indietro». In scena insieme a dieci bambini del Coro di Voci Bianche ArsCanto ci sarà Valentina Barbarini.
Nel mese di maggio l’attrice sensibile Barbara Voghera interpreterà il monologo Hamlet Solo, summa delle riscritture sceniche dell’opera shakespeariana di Lenz e dedica d’attore nel quattrocentesimo anniversario della morte del drammaturgo inglese. «In questo Hamlet Solo si esplicita un dispositivo drammatico che rivela la natura orfana di Amleto, la sua assoluta solitudine scenica ed esistenziale; in un attraversamento senza respiro del testo, l’attrice implode dentro gli altri personaggi, unico strumento ‘vivo’ di una partitura visiva di spettri».
Novità: nel 2016 il Festival Natura Dèi Teatri, giunto alla ventunesima edizione, allarga il proprio orizzonte prevedendo una sezione estiva e una invernale.
Nella prima, in programma dal 16 giugno al 3 luglio, oltre a ospitalità attorno al tema concettuale del 2016, Punto Cieco, saranno presentati gli ultimi quattro episodi del progetto biennale Il Furioso: ispirato all’Orlando Furioso di Ludovico Ariosto e realizzato in collaborazione con AUSL_DAISM-DP, vedrà in scena l’ensemble degli attori sensibili di Lenz, e l’esito performativo della residenza internazionale del coreografo austriaco Simon Mayer.
Negli stessi giorni avverrà il debutto assoluto di Macbeth, risultato di un percorso artistico che ha coinvolto per molti mesi un gruppo di ospiti degli ex Ospedali Psichiatrici Giudiziari, da poco più di un anno trasformati in Residenze per l’Esecuzione delle Misure di Sicurezza Sanitaria (REMS). «I loro volti e le loro voci diventano il transfert visivo ed emozionale della figura tragica di Macbeth e la questione della follia e delle visioni di Lady Macbeth materia vivente, atto violento rimembrato e rielaborato, allucinazione rimessa a fuoco» suggerisce Maria Federica Maestri, direttrice artistica di Lenz Fondazione nonché responsabile di installazione e regia dello spettacolo che vede in scena l’attrice Sandra Soncini.
Dopo la pausa estiva, la programmazione di Industriae Performing Arts riprende con l’installazione site-specific e performance, con musiche di Andrea Azzali, Autodafé. Tratta dal terzo atto del Don Carlo di Giuseppe Verdi, sarà inserita all’interno del prestigioso Festival Verdi (nell’ambito del quale già nel 2015 Lenz aveva presentato con successo l’opera Verdi Re Lear) e realizzata in collaborazione con il Conservatorio A. Boito di Parma.
«Dal Maestro» aggiungono i direttori artistici «a fine ottobre 2016 verrà riproposta la parte Blindness del Verdi Re Lear, con le musiche originali di Robin Rimbaud aka Scanner, i cantanti del Conservatorio di Parma, l’installazione filmica e scenica black and white della tragedia e la partecipazione straordinaria, tra gli altri, di Rocco Caccavari».
La seconda parte del Festival Natura Dèi Teatri (17 novembre-3 dicembre) vedrà, unitamente a una rinnovata residenza artistica del performer britannico Tim Spooner e ospitalità internazionali, la ripresa di Romeo & Juliet, concerto contemporaneo creato per Lenz nel 1998, in una scrittura musicale per voci d’attrice, dalla compositrice e direttrice d’orchestra Carla Delfrate e l’ultimo episodio della trilogia dedicata all’Hyperion di Friedrich Hölderlin - poeta, filosofo e drammaturgo romantico al quale l’ensemble ha dedicato agli esordi un lunghissimo percorso di ricerca - con musiche originali del compositore elettronico polacco Paul Wirkus e l’azione scenica di Valentina Barbarini e Adriano Engelbrecht: «Dalla filosofia dell’amore troncato alla filosofia della serenità» conclude Francesco Pititto «l’abbandono in un Tutto che comprende la natura umana e quella della Terra in ogni sua specie, una pratica amorosa più alta di ogni passione rivoluzionaria che vuole ritornare alla semplicità delle cose, alla bellezza e alla leggerezza del vivere, un ritorno alla vita di un tempo in cui l’uomo - come gli dèi - godeva di un ruolo centrale nella Natura del mondo».
Lenz Fondazione, che nel 2016 festeggia trent’anni di vita artistica, è parte del Sistema Teatrale del Comune di Parma, che ne supporta e finanzia le attività sia di produzione che di organizzazione (per il Festival Natura Dèi Teatri). Il teatro guidato da Maria Federica Maestri e Francesco Pititto si appresta ad inaugurare Industriae Performing Arts accogliendo, come Socio sostenitore della Fondazione medesima, l’Università degli Studi di Parma: importanti riconoscimenti istituzionali del valore di una rigorosa ricerca permanente portata avanti con esiti apprezzati a livello nazionale e internazionale.
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