di Maria Luisa Runti
Calorosissimo successo e teatro sold out per il debutto triestino di “Andante con Variazioni” Sabato 11 Aprile u.s. al Teatro del Centro Giovanile di Roiano con prolusione del Presidente emerito di Teatro incontro: Spiro dalla Porta Xydias. La piece, liberamente tratta dall’autobiografia di Julius Kugy (1858 – 1944) “La mia vita nel lavoro, per la musica, sui monti” da Elisabetta Gustini (a cui si devono anche l’adattamento e la regia) vedono narrati in scena pensieri e momenti della sua vita. Personaggio emblematico, complesso, curioso e solitario, famoso scalatore e poeta, commerciante, amante della natura, degli animali, della musica (amava in particolare Robert Schumann) e di tutto ciò che rappresenta un valore vero. Spiro dalla Porta Xydias Presidente emerito e fondatore di Teatro Incontro, che con questo spettacolo, assieme alla Presidente Alessia Cozzi, ha inteso festeggiare i suoi 40 anni di vita, ha voluto, in esordio, delineare con poetici pensieri, proprio l’umanità e la bellezza interiore di Kugy.
Elisabetta Gustini ha “dipinto” con grande poesia un affresco corale delicato e bellissimo. Una sorta di favola che scava nel profondo con grande introspezione dietro alla “leggerezza dell’essere” della scena. Invenzioni giocose e stilizzate accompagnate da video immagini, animali ventaglio che “frullano” nell’aria grazie all’ottima gestualità di tutti gli attori. Idiomi diversi, canzoncine dei tempi d’antan fanno scorrere il racconto affascinando il pubblico. Gustini ha il grande dono di riuscire a creare dei piccoli gioiellini teatrali pur con esigue risorse. Valerio Cappellini, ha tratteggiato il personaggio di Kugy con intimo, pacato pensiero ben rendendo il lato schivo e solitario del grande scalatore-poeta non tralasciando di evidenziare anche il suo lavoro di commerciante. Di ottimo livello tutta la compagnia (Alessia Cozzi, Elena De Cecco, Francesco Facca, Dragica Hrovatin e Katia Monaco) che si è alternata nel delineare diversi ruoli con “esuberante” professionalità. Doverosa una considerazione particolare per Francesco Facca che, oltre alle doti attoriali, dimostra un’abilità di mimo quasi “danzante” in continua crescita.
Di effetto le luci di Claudio Bologna che sottolineano la bella, scarna scena dove imperano le “invenzioni” di oggetti poetici e significativi ed i costumi, neri, impreziositi da pennellate di bianco, a cura della Compagnia. Musiche a cura di Davide Tomasetig e Fotografie di Arianna Burgher e Marta Savignano.
Lunghi, entusiastici applausi hanno coronato il successo della serata, andata in replica anche il 12 u.s.
Affermava John Ruskin: “Le montagne sono il principio e la fine di ogni scenario naturale”
MARIA LUISA RUNTI
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