Un passo di Alejandro Jodorowsky e’ lo spunto per la collettiva di 4 artisti. Un confronto vivace e serio insieme, in cui ritratti e figurazione libera si affiancano.
Luisa Albert, Michele Carminati, Massimo Divenuto, Andrea Ortuno
[…] Se la realtà è come un sogno,
dobbiamo agire senza subirla,
così come facciamo in un sogno lucido,
ben sapendo che il mondo è quello che crediamo che sia.
I nostri pensieri attraggono i loro simili.
Verità è quello che è utile,
non soltanto per noi ma anche per gli altri.
Tutti i sistemi che in un momento ben preciso sono necessari,in seguito diverranno arbitrari
e noi abbiamo la libertà di cambiare sistema.
La società è la risultante di quello che lei crede di essere e di quello che noi crediamo che sia.
Possiamo cominciare a cambiare il mondo cambiando i nostri pensieri”.
Alejandro Jodorowsky, La danza della realtà, 2006
Un passo di Alejandro Jodorowsky tratto da ‘La danza della realtà’ diviene spunto per un’esposizione d’arte. Gli artisti nel loro mondo sono liberi di affidarsi alla volontà: se solo tutti nella realtà riuscissimo ad avere il coraggio di essere liberi, di svincolarci dai sistemi forse molto cambierebbe, non solo i pensieri. In fondo, l’arte è lo spazio consentito a chi crea per esprimersi come meglio crede, per vivere come in un sogno reale, ‘lucido’ appunto, in cui tutto diviene libera espressione.
Un confronto artistico vivace e serio insieme in cui ritratti e figurazione libera dai sistemi si affiancano. Due sale diverse per perdersi in una figurazione troppo diversa, come la verità, come la libertà.
Quattro i prescelti: Luisa Albert, Michele Carminati, Massimo Divenuto, Andrea Ortuno che straordinariamente vivono il loro sogno artistico con lucidità, con la brillantezza della sapienza di una passione che riesce a muoverli e farli crescere.
Luisa Albert predilige due figure simboliche tratteggiate per intero sapientemente nei toni oscuri in cui eleganza, classe e maestrìa si confrontano con le opere geniali di Andrea Ortuno nella cui arte emergono ritratti dal taglio e dalla tecnica mozzafiato.
L’arte di Ortuno non è qualunquismo nè convenzionalità, è tecnica a spatola dottamente calibrata, è innovazione e stravolgimento della consueta trattazione figurativa.
Poi tutto sconfina nei limiti meno imposti di una figurazione più concettuale ed altamente contemporanea come quella di Massimo Divenuto che con grandi formati, colori vivaci e stracci di giornali inquadra la quotidianità, il vissuto e con grande determinazione si confronta con l’arte spregiudicata di Michele Carminati che tratteggia la contemporaneità facendo in modo ce l’arte diventi terapeutica attraverso informalità e concettualità. Un’esposizione molto particolare, concettuale e ricca di sensi e perchè dove il confronto è palese e davvero si crede di essere in un sogno oscuro ma lucido dove il sogno sono la grandiosità dei ritratti e la lucidità è lo schianto di chi fa arte figurativa parlando delle problematiche di oggi.
Inaugurazione lunedì 23 febbraio ore 18
Centro Culturale ZeroUno
Via Indipendenza, 27
Barletta
http://www.zero-uno.org/
Orari: lun. - ven. 17 - 20, sabato e mattine su appuntamento, dom. chiuso
ingresso libero