Disegni e sculture. La scelta curatoriale si e’ focalizzata sia sulla produzione scultorea sia su quella grafica al fine di presentare quel ‘dialogo’ tra i differenti medium.
La Galleria Maurizio Nobile apre l’anno con due importanti appuntamenti che raccontano l’artista Luciano Minguzzi attraverso una grande retrospettiva pensata in occasione dei dieci anni dalla morte. Le opere del Minguzzi, il più importante scultore bolognese del Novecento, saranno presentate ad Arte Fiera e, con una più ricca selezione di opere, alla Galleria Maurizio Nobile di Bologna.
Minguzzi è forse l’artista che coniuga al meglio la tradizione artistica locale con le moderne tendenze espressioniste e cubiste europee; formatosi all’Accademia delle Belle Arti di Bologna sotto la guida di Giorgio Morandi, Ercole Drei e Roberto Longhi studiò gli scultori bolognesi e fiorentini del primo Rinascimento e i moderni Medardo Rosso, Arturo Martini, Marino Marini e Giacomo Manzù che gli offrirono una forte carica di ispirazione.
I suoi studi, uniti ad un soggiorno parigino che si dimostra tappa fondamentale nella sua formazione, qui infatti avrà l’opportunità di vedere le opere dei grandi maestri del passato e dei principali artisti contemporanei, lo porteranno ad affinare le sue capacità artistiche e ad imporsi nel panorama internazionale per le sue qualità espressive e narrative, caratterizzate da dinamismo delle forme e, talvolta, dalla tendenza all’astrazione poetica.
La carriera artistica del Minguzzi, riconosciuta a livello internazionale, fu costellata di premi e riconoscimenti e le sue opere sono conservate nelle collezioni private e nei musei di tutto il mondo.
Le opere in mostra, quasi cinquanta in totale tra quelle esposte alla Galleria Maurizio Nobile e ad Arte Fiera, provengono da prestigiose collezioni italiane, tra le quali quella degli eredi diretti del Minguzzi; in particolare all’interno di quest’ultima sono conservati alcuni inediti, soprattutto disegni preparatori, e le sculture che l’artista aveva deciso di conservare per sé fino alla morte.
La scelta curatoriale si è focalizzata sia sulla produzione scultorea sia su quella grafica al fine di presentare, attraverso entrambe le forme espressive, quel “dialogo” tra i differenti medium, la cui importanza e forza la critica ha già messo in valore.
Il confronto diretto tra disegno e scultura permette di apprezzare l’interessante elaborazione libera e spontanea del Minguzzi che avviene prima, ma a volte anche in maniera parallela, nell’ambito grafico e poi in scultura. La scelta delle opere vorrebbe infatti suggerire anche questa direzione.
Non vi saranno solo progetti grafici, ma anche, quando si è potuto reperirli, dei bozzetti preparatori in gesso e terracotta di alcune delle sue più importanti opere. E’ questo il caso della Contorsionista. Tema più volte affrontato dall’artista, che lo ha portato a rielaborare a più riprese l’idea iniziale e di cui la galleria Maurizio Nobile vorrebbe esporre uno studio grafico, la terracotta preparatoria e il monumentale bronzo.
Saranno poi presenti in mostra alcune delle opere più importanti dello scultore che ripropongono quello che è stato il suo percorso artistico attraverso le opere che egli stesso, decidendo di far entrare nella sua collezione personale, riteneva più vicine alla sua poetica interiore. Si tratta di opere imprescindibili per la conoscenza dello scultore e significative per la storia della scultura italiana.
L’evento è stato realizzato con il patrocinio di Ascom e con la collaborazione della Fondazione Luciano Minguzzi di Milano.
Curatori della mostra: Laura Marchesini, Luca Minguzzi, Maurizio Nobile.
Biografia di Luciano Minguzzi
Bolognese di nascita (24 maggio 1911), Luciano Minguzzi, formatosi all’Accademia di Belle Arti della sua città con Giorgio Morandi ed Ercole Drei, consegue rapidamente una piena conquista delle sue originali e multiformi possibilità espressive, come attesteranno i numerosissimi premi, in ambito nazionale e internazionale, riportati durante l’intero arco della sua carriera e già a partire dal 1943. Espone nel 1934 per la prima volta alla XIX Biennale di Venezia e, nel 1939, alla Quadriennale d’Arte di Roma. Ritorna a Venezia nel 1942 dove è presente con una sala personale alla XXIII Biennale di Venezia. Nel 1949 tiene una mostra al Museo dell’Athénée di Ginevra e, l’anno dopo, invitato alla XXV Biennale di Venezia con un gruppo di opere, ottiene il Gran Premio della Scultura. Nel secondo dopoguerra si trasferisce a Milano dove, per quasi vent’anni (1956-1974), terrà la cattedra di scultura all’Accademia di Brera. Nel capoluogo lombardo, calato in un contesto aperto alle sperimentazioni e alle suggestioni provenienti dai centri di elaborazione artistica internazionali, Minguzzi porterà avanti le sue ricerche, corrispondendo con opere mirabili alle tante commissioni pubbliche e private. Nel 1958 è vincitore del concorso per la V Porta del Duomo di Milano, che verrà inaugurata nel 1965. Nel 1952 partecipa con una personale alla Biennale di Venezia e la giuria internazionale gli assegna un Premio Aggiunto per la Scultura. Nel 1956 espone alla Quadriennale di Roma, al Museo Rodin di Parigi e alla Viviano Gallery di New York. Nel 1964 è nominato insegnante di scultura alla Sommer Academy di Salisburgo. Nel 1970 riceve l’incarico da Paolo VI per la realizzazione della Porta del Bene e del Male per la Basilica in San Pietro in Vaticano, opera alla quale lavorerà per sette anni. Nel 1996 nasce a Milano la Fondazione Museo Luciano Minguzzi. L’artista muore a Milano nel 2004.
Inaugurazione 17 gennaio ore 17
Galleria Maurizio Nobile
Via Santo Stefano 19/A
Bologna
http://www.maurizionobile.com/
Orario: mar-sab 11-19
ingresso libero