di Maria Luisa Runti
CIRRI
Scritte dai cirri
leggo
le mutevoli pagine del cielo.
Volti fuggiaschi,
muti testimoni
di pensieri portati dal vento.
Sgranano occhi cupi,
caleidoscopici mosaici in mutazione inquieta
a fissare noi, inermi.
E LORO MANGIAVANO TOAST
Hai freddo? Sì, con il capo.
Vuoi una coperta? No, con il capo.
Poi il nulla.
Un monitor, muto testimone
con numeri e grafiche.
Un 27 accanto a picchi verdi,
Alberi di Natale sempre più piccoli.
Una bianca, ondeggiante serpentina,
Un respiro di fiocchi di neve che si affievoliva.
Due lamenti,
Tre rantoli.
Linee piatte, buio.
E sei volata via.
Diventata fumo e stella.
Profumo di morte,
Sulle mani
Sulla bocca
Profumo di te.
Illumini il buio
Ma non lo diradi.
E loro mangiavano toast.
TUBO
Mi hai inghiottita,
Tubo
Di risonanza magnetica.
Prova
Di bara piena di luce
E leggera frescura.
Musica
Mi accompagna
Nel breve viaggio.
Martelli pneumatici
Di operai
Senza lavoro,
Picchettini
Senza pietra.
Battiti
Di un cuore
Che più non pulsa.
Campane argentine
Di un trascorso
Remoto.
Furia di vento
Addolcito
Da lieve tepore
Alla schiena.
Improvvisa
La parola “AMORE”
Ripetuta
Volte infinite.
Ci sei!
Mi hai chiamata!
La sirena di una nave
A decibel alti.
Sono pronta
A partire.
NERO
Nero Merlo
Nero Corvo
Silenzio
Nero Lutto
MARIA LUISA RUNTI
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