Padiglione Giappone
14. Mostra Internazionale d’Architettura – la Biennale di Venezia
Titolo Mostra: In the Real World
Fino al 23 novembre 2014
Luogo: Padiglione Giappone ai Giardini
La modernizzazione del Giappone ebbe inizio con la repentina importazione della civilta’ occidentale. In seguito alla rapida ripresa dalla devastazione subita nella seconda guerra mondiale, il Giappone nel 1968 divenne la seconda potenza mondiale. L’architettura fu fattore strumentale nel processo di modernizzazione, che raggiunse il picco con l’Esposizione Universale di Osaka nel 1970. Contemporaneamente, il paese fronteggiava diversi problemi, soprattutto inquinamento e crisi petrolifera, di fronte ai quali anche la modernizzazione registro’ una clamorosa battuta d’arresto. La criticità della situazione si tradusse in un accurato riesame del modernismo nell’architettura giapponese, che diede adito a molteplici reazioni indipendenti.
I giovani architetti che succedettero ai Modernisti negli anni Settanta riconsiderarono il proprio ruolo professionale e condussero esperimenti arditi con alloggi di piccole dimensioni, pronti a suggerire una nuova visione della citta’. Alcuni di loro si recarono in Asia, Medio Oriente e Africa per studiare i processi di formazione delle comunita’. Anche i ricercatori di storia e gli urbanisti uscirono dagli uffici e, macchina fotografica e taccuino alla mano, collocarono la citta’ reale sulla mappa, preservandola così da oblio e soppressione. Alcune di queste attività si trasformarono in opere d’arte, mentre altre ricevettero supporto editoriale e popolarono i media d’architettura. La sinergia di tali attivita’ negli anni Settanta sono la risposta più eloquente al modernismo nell’architettura giapponese. Si trattava di tentativi disperati di ridefinire il campo, reimparando dalla vita, nel mondo reale, il real world del titolo.
E’ importante rilevare che il riesame non si esauri’ in esperimenti periferici su piccola scala. L’ambiziosa visione di quella generazione pose enfasi sullo skyline metropolitano. Il progetto Umeda Sky City venne realizzato con due alti edifici legati da un ponte. Il design aspirava a creare un villaggio all’interno della città, concept ricavato dalle ricerche sulle comunita’ del passato condotte dagli architetti in varie parti del mondo. Una proposta così trascendentale poteva essere allettante per clienti e costruttori.
Sebbene abbia sembianza uniforme, l’architettura contemporanea e’ il frutto di innumerevoli esperimenti. Ogni società è in grado di produrre grande architettura con idee e volontà sufficienti. In In the real world vogliamo riportare alla luce progetti e prospettive storiche che emersero nel Giappone degli anni Settanta assieme a vari manufatti appartenenti agli ultimi 100 anni. Attraverso i temi affrontati in tali attivita’, desideriamo mostrare il potere essenziale dell’architettura, e presentarne le suggestioni giuste per il nostro tempo.
Con il supporto speciale di:Ishibashi Foundation
Sostegno: Lixil Corporation; Nikken Sekkei Ltd.; Sekisui House, Ltd.; Tajima Roofing Inc. e Tajima Inc.
Supporto: The Tokyo Club; Nomura Foundation; Union Foundation for Ergodesign Culture; Okamura Corporation
Contributo: Foundation of Global Life Learning Center; Kajima Corporation; Obayashi Corporation; The Obayashi Foundation; Shimizu Corporation; Shiseido Co., Ltd.; Tadao Ando Architect & Associates; Taisei Corporation; Takenaka Corporation; TOTO LTD.
Cooperazione esecutiva: Alitalia-Compagnia Aerea Italiana S.p.A.; KMK: Association for Corporate Support of the Arts; Feudi di San Gregorio Spa, Gekkeikan Sake Company Ltd.; Harmoge srl; Mitsui Fudosan Co., Ltd.; Takeo Co.,Ltd.; Waseda University Department of Architecture and the Faculty of Engineering
Espositori: Architetti | Tadao Ando, Atelier Zo (Hiroyasu Higuchi, Koichi Otake†, Reiko Tomita), Eiji Ebihara, Hiroshi Hara + Atelier Φ , Osamu Ishiyama, Toyo Ito, Isamu Kujirai, Koichi Masahashi, Kiko (Monta) Mozuna†, Jiro Murofushi, Kazunari Sakamoto, Kazuo Shinohara†, Riken Yamamoto, Takamasa Yoshizaka† with Atelier U Architecture historians / urban observers Chris Fawcett†, Terunobu Fujimori, Shuji Funo, Takashi Hasegawa, Takeyoshi Hori, Tsutomu Ichiki, Tomoharu Makabe, Tsuguo Aizawa with Musashino Art University Department of Architecture
Artisti | Genpei Akasegawa, Hyperart Thomasson Observation Center
Fotografia | Takeshi Yamagishi
Regia | Tomomi Ishiyama
Videointerviste | Tadao Ando, Peter Eisenman, Arata Isozaki, Toyo Ito, Charles Jencks, Rem Koolhaas, Toshio Nakamura