sabato 4 marzo 2017, ore 18.00
Shame and Soul
incontro tra due anime che si scoprono vicine
il documentario di Fabrica per Imago Mundi
Shame and Soul (Vergogna e anima) è l’ultima produzione di Fabrica per Imago Mundi; Luciano Benetton Collection e sarà proiettato a Treviso, negli spazi Bomben della Fondazione Benetton Studi Ricerche, sabato 4 marzo alle 18.
Il documentario, realizzato da Marco Pavan di Fabrica, ha per protagonisti il fotografo inglese Giles Duley e l’illustratore siriano Semaan Khawam, esule in Libano, entrambi presenti nelle rispettive collezioni Imago Mundi. Duley, che ha già gravitato nell’orbita di Fabrica, è stato attirato dall’opera di Khawam contenuta nel catalogo Imago Mundi Siria. Fabrica e Imago Mundi hanno favorito quindi il loro incontro a Beirut, dove Khawam vive dal 1988, quando ancora ragazzo è stato costretto ad abbandonare la Siria.
A Beirut, i due dialogano tra loro, ciascuno con la propria arte. Khawam dipinge e Duley lo fotografa al lavoro. Khawam parla della vergogna che tutti dovremmo provare, per le condizioni in cui versa il popolo siriano; Duley afferma che a definire un artista è la sua anima, che non si presta a nessuna etichetta. Entrambi scoprono insieme come non esistano barriere tra gli esseri umani, quando le anime palpitano all’unisono: al termine del documentario infatti, Duley conduce Khawam in un campo profughi a lui caro e Khawam ne è talmente colpito da voler tornare a condurre un workshop per i bambini che vivono lì.
Khawam e Pavan saranno presenti in sala dopo la proiezione per una conversazione con il pubblico.
Il documentario si inserisce nell’ambito di “Rotte Mediterranee”, l’esposizione che Imago Mundi sta proponendo in queste settimane a Palermo, dedicata al Mar Mediterraneo, crocevia millenario di genti, culture, storie. Treviso si presta come palcoscenico ideale su cui far rimbalzare quest’idea di mondo condiviso, espressione feconda di mescolanza di genti di diversa provenienza che si riconoscono in un sentire comune, come Duley e Khawam.
Imago Mundi è il progetto non profit di arte contemporanea promosso da Luciano Benetton: artisti di tutto il mondo, affermati ed emergenti, si stanno confrontando con lo stesso supporto, una tela 10×12 cm; fino ad ora sono stati coinvolti 20.000 artisti da 120 Paesi, regioni e popoli. Ne nasce un mosaico di storie, passioni, sogni azioni e contraddizioni, dove ciascuna opera vive di luce propria ma al contempo diventa parte di un immaginario globale.
Fabrica è il centro di ricerca sulla comunicazione di Benetton Group, fondato nel 1994. Offre a un gruppo molto eterogeneo di giovani creativi provenienti da tutto il mondo una borsa di studio annuale per sviluppare progetti di ricerca nelle aree di design, grafica, fotografia, interaction, video e musica.
GILES DULEY
Biografia
Giles Duley, membro onorario della Royal Photographic Society, per dieci anni ha lavorato da fotografo affermato nel campo della moda e della musica. Poi, stanco del mondo delle celebrità, decide di abbandonare la fotografia, lascia Londra e assiste a tempo pieno una persona bisognosa di cure. È in questo ruolo che riscopre il suo mestiere e il potere che esso ha di raccontare le storie di chi non ha voce. Nel 2000 torna alla fotografia, finanziando autonomamente i viaggi che compie per documentare il lavoro di diverse ONG e le storie di coloro che subiscono le conseguenze dei conflitti in tutto il mondo. Nel 2011, Duley perde entrambe le gambe e il braccio sinistro dopo aver calpestato un ordigno esplosivo improvvisato (IED) in Afghanistan, mentre è lì per fotografare chi si trova coinvolto del conflitto. Gli viene detto che riprenderà mai a camminare e che la sua carriera è finita. Tuttavia, con la testardaggine che lo caratterizza, Duley dice ai dottori “Sono ancora un fotografo” e, meno di 18 mesi più tardi, torna a lavorare. Da allora, Duley ha lavorato in Libano e Giordania, ed è tornato in Afghanistan nell’ottobre del 2012, per completare il lavoro lasciato interrotto. Il suo ritorno è stato raccontato nel documentario Walking Wounded: Return to the Frontline, vincitore di numerosi riconoscimenti. Da allora il suo lavoro è stato pubblicato da numerosi giornali e riviste e ha parlato della sua esperienza in televisione, in radio e in diversi eventi nazionali e internazionali. Il suo discorso TEDx è stato votato uno dei dieci migliori TED Talks del 2012. Duley è membro della ONG italiana Emergency e ambasciatore per l’organizzazione di beneficenza contro le mine di Sir Bobby Charlton, Find A Better Way. Nel 2013, ha vinto il May Chidiac Award dedicato al coraggio nel giornalismo, lo AIB Founders Award for Outstanding Achievement, ed è stato eletto membro onorario della Royal Photographic Society.
SEMAAN KHAWAM
Biografia
Nato a Damasco, Siria, nel 1974, Semaan Khawam risiede attualmente a Beirut. È un artista autodidatta poliedrico e lavora come pittore, scultore, graffiti artist e artista di installazioni ispirandosi agli avvenimenti quotidiani della città in cui vive. Khawam sfrutta il suo lavoro per attirare l’attenzione sulle contraddizioni politiche, l’ingiustizia sociale e altri aspetti sgradevoli della realtà. Nel 2012 ha dipinto su un muro la sagoma di soldato in un celebre quartiere di Beirut, Gemmayzeh, per riportare alla mente degli abitanti la Guerra Civile libanese, che a suo avviso è stata dimenticata. Il suo arresto a seguito di questo fatto ha acceso il dibattito sui confini della libertà d’espressione e dell’espressione creativa, e ha dato grande slancio al suo messaggio artistico.
Fondazione Benetton Studi Ricerche
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