10 e 11 febbraio
Torna sulle scene, e approda a Monfalcone i giorni 10 e 11 febbraio, lo straordinario Sottobanco, lo spettacolo tratto dalla produzione letteraria di Domenico Starnone che debuttò nel 1992, interpretato da un gruppo di attori eccezionali capitanati da Silvio Orlando e Marina Massironi e diretti da Daniele Luchetti.
Lo spettacolo era un dipinto della scuola italiana di allora e al contempo un esempio quasi profetico del cammino che stava intraprendendo il sistema scolastico. Situazioni paradossali, personaggi esilaranti e dialoghi brillanti fanno de La scuola uno spettacolo irresistibilmente comico.
Era il 1992, anno in cui debuttò Sottobanco, spettacolo teatrale interpretato da un gruppo di attori eccezionali capitanati da Silvio Orlando e diretti da Daniele Luchetti. Lo spettacolo divenne presto un cult, antesignano di tutto il filone di ambientazione scolastica, fra cui anche la trasposizione cinematografica del 1995 dalla stessa pièce che prese il titolo La scuola. Fu uno dei rari casi in cui il cinema accolse un successo teatrale e non viceversa. Lo spettacolo era un dipinto della scuola italiana di quei tempi e al tempo stesso un esempio quasi profetico del cammino che stava intraprendendo il sistema scolastico.
“Ho deciso di riportare in scena lo spettacolo più importante della mia carriera; fu un evento straordinario, entusiasmante, con una forte presa sul pubblico” dice Silvio Orlando. A vent’anni di distanza è davvero interessante fare un bilancio sulla scuola e vedere cos’è successo poi. Il testo è tratto dalla produzione letteraria di Domenico Starnone. Siamo in tempo di scrutini in IV D. Un gruppo di insegnanti deve decidere il futuro dei loro studenti. Di tanto in tanto, in questo ambiente circoscritto, filtra la realtà esterna. Dal confronto fra speranze, ambizioni, conflitti sociali e personali, amori, amicizie e scontri generazionali, prendono vita personaggi esilaranti, giudici impassibili e compassionevoli al tempo stesso. Il dialogo brillante e le situazioni paradossali rendono La scuola uno spettacolo irresistibilmente comico. “Che cosa ci insegna di nuovo, oggi, la vostra scuola?” è stato chiesto a Silvio Orlando in un’intervista. “Speriamo questo: dovremmo e potremmo essere cittadini migliori anche se tutta la società non è migliorata, anzi. Non abbiamo più le utopie degli anni Settanta, e fin lì ci stanno le ragioni, ma nemmeno una scuola inclusiva e solidale. Rete sociale, prima che didattica. Dava opportunità a tutti. Oggi è fonte di nuovi problemi: anche quella pubblica è selettiva. Chi resta indietro, o ha meno di altri, fa fatica. Come la leva per alcuni aspetti, la scuola insegnava ad aiutare il compagno in difficoltà. Oggi ci sono élite e il resto sta dietro. Ho molta nostalgia della migliore scuola pubblica italiana. Ma facciamo ancora lo spettacolo per guardare avanti”.
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