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A. Negrelli e C. Premuda raccontano “Minudaie”. Presentazione 26/11-Libreria Luglio-TS

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di Maria Luisa Runti

Vizi e virtù di Trieste nei sei libri “Minudaie” di Anna Negrelli e Corrado Premuda: due chiacchiere con gli Autori.
Presentazione sabato 26 novembre alla libreria Luglio in galleria Rossoni

Provate a immaginare un guato (in italiano ghiozzo) e un branzino che, nel golfo di Trieste, sono protagonisti di una storia con morale, degna di La Fontaine. Avete mai sentito parlare di quel girasole del Carso che vuole raggiungere il sole? E del bambino capriccioso che si rifiuta di assaggiare la jota tanto da far arrabbiare un’intera cucina?s-nicolo Cosa succederebbe se il 6 dicembre San Nicolò non passasse a portare i regali? Statue e fontane hanno cambiato posto così spesso nelle piazze di Trieste da far impazzire un povero maestro in gita scolastica. La leggenda metropolitana del gatto che a Miramare dorme indisturbato sul trono di Massimiliano d’Asburgo potrebbe rivelare sorprese…

“Minudaie” (Luglio Editore) è una collana di sei piccoli libri dedicati a Trieste e alle sue storie di oggi:
minutaglie appunto, piccoli oggetti fatti di trame divertenti e disegni. Pensati per lettori di ogni età e scritti in italiano con alcune espressioni del dialetto triestino, i libri sono illustrati e scritti da Anna Negrelli, orafa e architetto, e da Corrado Premuda, scrittore e giornalista.
I due autori sono amici da anni e condividono uno stesso sguardo acuto e caricaturale sui fatti e sulle persone che li circondano.
“La collana è composta da sei brevi racconti”, dice Premuda, “che con leggerezza e ironia parlano di Trieste e dei triestini. Ci siamo divertiti a costruirli evidenziando vizi e virtù dei nostri concittadini e giocando con alcuni luoghi comuni e certe irresistibili leggende metropolitane. Le parti in dialetto sono fondamentali per rendere vivi i commenti e il pensiero dei protagonisti, a volte con risvolti cinici o caustici, altre con intenti surreali.”
“Minudaie” sono: “El guato e el branzin”, “Il girasole del Carso”, “Storia di un piatto di jota”, “San Nicolò in vacanza”, “Il valzer delle statue” e “Un gatto a Miramar”.
La collana viene presentata a Trieste sabato 26 novembre alle ore 17.30 alla libreria Luglio di galleria Rossoni in corso Italia 9, pochi giorni prima della festa di San Nicolò – il 6 dicembre – data che segna l’inizio del periodo delle feste di Natale. “San Nicolò in vacanza”, quarto titolo della collana “Minudaie”, è il primo libro della narrativa triestina che trasforma il santo più amato dai bambini in un personaggio.
Anna Negrelli ha realizzato le illustrazioni della collana. Corrado Premuda, autore dei testi, ha all’attivo numerose pubblicazioni, tra i suoi libri per ragazzi ricordiamo “Felici e contente” e “Un pittore di nome Leonor”.

Per informazioni:
www.luglioeditore.it
www.corradopremuda.com

gli-autori-con-i-tre-primi-libretti-pubblicati

DUE CHIACCHIERE CON GLI AUTORI

Due mondi artistici del tutto diversi si sono incontrati ed uniti per realizzare questa collana di piccoli ma acuti libri. Sei racconti brevi che lasciano il segno nonostante la “leggerezza dell’essere”. Come è nata la vostra idea?
C.P.: Anna ed io siamo amici da anni. Abbiamo fatto dei viaggi insieme, siamo curiosi di natura e abbiamo lo stesso sguardo ironico sulla società. Queste storie ce le siamo raccontate, ci abbiamo riso e infine abbiamo pensato di comunicarle anche agli altri. “Minudaie” è il nostro regalo ai triestini e a chi ama quel mondo a parte che è Trieste.

Un architetto orafa si è sbizzarrita a creare delle immagini godibilissime ed a volte molto significative nonché ironiche. E’ la prima volta che ti dedichi a questa tipologia di disegni? Il gatto è fantastico. Ami gli animali?
A.N.: Credo di aver sempre disegnato, fin da minuscola, in continuazione… e non ho smesso.
Sui libri del liceo e dell’università che ho recentemente ritrovato e sfogliato, accanto al testo fanno capolino disegni dei più disparati, dall’illustrazione dei fatti narrati sul libro a caricature dei compagni e dei professori. Abitualmente faccio schizzi in un block che mi porto dietro, per fissare bene in testa qualcosa che mi interessa. Questa, però, è la prima volta che mi accingo alla creazione di un vero e proprio commento illustrato di tante storie.
Amo veramente tutti gli animali, dalla balena al più piccolo insetto… ma il gatto è tra i miei animali preferiti… come si può resistere ad un tenero ‘miau’ proveniente da un caldo batuffolo di morbido pelo???

Uno scrittore, giornalista e profondo studioso di Leonor Fini che ama i ragazzi ed ha già scritto dei libri per loro. Hai tenuto anche degli interessanti corsi di scrittura. Come si inseriscono le favole in questo schema? Due anime ed una sola mente che si intersecano?
C.P.:
La forma breve mi è molto congeniale. Amo favole e fiabe perché consentono a uno scrittore di dire certe cose con un tono fantastico, giocando con metafore e personaggi volutamente caricati. Inoltre amo i libri illustrati e sono felice di condividere la fatica di creare una storia insieme a chi sa lavorare con le immagini: i disegni alimentano e ispirano la mia scrittura.

Gioielli, romanzi, saggi… E’ stato liberatorio creare questi racconti? Testi ed immagini sono stati realizzati a quattro mani o vi siete divisi i compiti?
C.P.:
Ci siamo divertiti molto a creare le “Minudaie”. Gli spunti e le trovate sono nati chiacchierando insieme e confrontandoci. E’ stato anche liberatorio, in parte: nella storia “Il valzer delle statue”, ad esempio, ho ridicolizzato un certo cattivo gusto oggi popolare e quella tendenza triestina a sospirare: “Si stava meglio quando si stava peggio”. Nello specifico del lavoro, io mi sono occupato della redazione dei testi e Anna dell’esecuzione delle illustrazioni.

A.N.: Inventare, confrontarci tra risate pazze, raccontandoci l’ultima perla di triestinità sentita in autobus o magari al mare, tutto fonte di spunto per le nostre storie, è stato divertentissimo, e non smetteremo di farlo….per quanto riguarda le illustrazioni è stato proprio liberatorio, in quanto questo progetto è nato in un periodo in cui il mio lavoro non richiedeva molta creatività. La ricerca delle espressioni, un certo studio per le figure e gli sfondi, la gioia di aver azzeccato mimica, forma, composizione dell’insieme mi ha aiutato ad esprimere molto di me e cominciare un nuovo capitolo nella mia vita lavorativa.

MARIA LUISA RUNTI
© Riproduzione vietata

 
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