di Maria Luisa Runti
Solare, simpaticissimo, disponibile, LUCIANO GANCI è uno dei tenori emergenti e di maggiore spicco della nuova generazione, a livello internazionale. Affronta quasi con una sorta di incredulità i crescenti successi a cui sta andando incontro. Fra gli ultimi si rcordano: Pinkerton in “Madama Butterfly”, al Verdi di Trieste, diretto da D. Renzetti; “Attila” sia al Teatro Marijinsky di San Pietroburgo, diretto da V. A. Gergiev (ripresa dell’edizione andata in scena ad Astana; progetto dell’Opera di Roma con la regia di Pizzi) che all’inaugurazione del Festival dell’Opera di Istanbul diretto da L. Castriota; nuovamente Pinkerton ad Edmonton (Canada), diretto da R. Tweeten; “Nabucco” alla NCPA di Pechino diretto da M. Zanetti e “Trovatore”, sempre alla NCPA, diretto da Lu Ja con la Regia di Hugo de Ana. Ultimo grande, personale successo il ruolo di Mario Cavaradossi in “Tosca” allo Sferisterio di Macerata con la direzione di Eun Sun Kim.
I premi vinti, l’ecletticità e poliedricità che hanno sinora permeato la sua giovane carriera non ne hanno intaccato la profonda umanità, l’amore per lo studio ed il prossimo. Ha l’entusiasmo di chi crede ancora nella bellezza della vita ma unito alla ratio ed alla lucida logica che gli derivano sia dalla sua formazione che dalla laurea in Urbanistica e Scienze della pianificazione territoriale ed ambientale. Lo caratterizzano una grande, spontanea semplicità e cordialità, con un briciolo di “guasconeria” tutta romana.
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Ago
11