LA DANZA VA A NOZZE CON L’UNIVERSO CINEMATOGRAFICO HITCHCOCKIANO.
LA COMPAGNIA ECO / EMILIO CALCAGNO IN “LES VERTIGES D’HITCHCOCK”, UNO SPETTACOLO CHE INDAGA IL LEGAME TRA CORPO E L’OPERA DEL GRANDE MAESTRO INGLESE.
Emilio Calcagno, siciliano di nascita ma residente in Francia dal 1989, dopo l’esperienza decennale come danzatore del Ballet Preljocaj, già da diversi anni ha cominciato un suo personale percorso creativo. Sul palco del Teatro Verdi, giovedì 4 febbraio ore 21, porterà la sua Compagnia, ECO / Emilio Calcagno in LES VERTIGES D’HITCHCOCK, uno spettacolo dedicato al maestro del brivido inglese. L’obiettivo che si pone il coreografo è ambizioso: interrogarsi su come il corpo possa interagire con la cinematografia hitchcockiana, in una performance che ha a che fare con la vertigine, la fuga e la malattia.
“Il mio lavoro è molto basato sul legame con il cinema che cerco di esporre tramite il contesto narrativo, le luci e il modo di posizionare i corpi e la danza”, spiega il coreografo. La scelta di dedicare questo lavoro ad Alfred Hitchcock è legata al suo passato. È un regista che apprezza molto, mai riprodotto in danza e quindi rappresenta per lui una sfida. “Mi interessava il posizionamento del corpo nei suoi film, un corpo colpevole, un corpo che ha paura, un corpo angosciato. C’è un importante legame con l’espressionismo tedesco: ogni oggetto, ogni movimento, ogni respiro è parte dello spettacolo. Tutto è un gioco e tutto è falso. Anche i ballerini corrispondono a dei ruoli”, spiega Calcagno.
Per la creazione de Les Vertiges d’Hitchcock il coreografo ha quindi dedicato molto tempo alla visione dei film del regista inglese, anche se il suo obiettivo non è quello di riprodurre i film in danza, ma di trarre ispirazione per una nuova creazione. In scena quindi ci sono diversi elementi identificativi come le chiavi, le forbici, le borsette e le donne bionde e glaciali, ma capaci di uccidere.
“Sono elementi che ritrovi sempre nei suoi film, gli interessa creare suspense e io ho cercato di mescolarli. Cinque i personaggi e cinque gli oggetti in un vortice di suspense dove la linea della comprensione non è univoca. Chi conosce Alfred Hitchcock lo riconosce, ma non è necessario per immergersi nella pièce. Anzi, di certo sono diverse le sensazioni scaturite in chi lo conosce e chi invece no. Lascio le porte aperte al pubblico per pensare, perché il mio obiettivo è coinvolgere”, dichiara ancora Calcagno.
I cinque personaggi sono interpretati da Benjamin Forgues, Dorothée Goxe, Mira Kang, Leonardo Maietto, Youlia Zhabina, che danzano sulle creazioni musicali di Aurélien Richard, immersi nel disegno luci firmato da Baptiste Delestre e Nicolas Lemoine.
Ansia, tensione, paura, possesso, timore e cuore sono le parole che meglio descrivono questa performance artistica.
Produzione ECO-Emilio Calcagno, coproduzione Lux – Scène Nationale de Valence, La Maison du Théâtre et de la danse d’Epinay- sur-Seine, L’espace Georges Simenon de Rosny-sous-Bois, con il sostegno di D.R.A.C Picardie, le Conseil Régional de Picardie, le Département de la Seine-Saint-Denis e la Spedidam.
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