Dal 13 al 23 ottobre
Seguite i fili rossi e percorrete le VIE
Dal 13 al 23 ottobre si svolgerà la 12a edizione del Festival che Emilia Romagna Teatro dedica all’indagine della scena contemporanea italiana e internazionale.
Undici giorni densi di spettacoli che spaziano dal teatro alla danza, dalla musica al cinema e che saranno rappresentati in diversi luoghi, teatrali e non, della città di Bologna ma anche di Modena, Carpi e Vignola.
10 le compagnie che presenteranno i loro lavori nella nostra città, di cui 4 al loro debutto assoluto e 3 al loro debutto italiano.
VIE Festival continua il suo percorso di attraversamento della contemporaneità nello spettacolo dal vivo, proponendo e intersecando forme sceniche differenti. Dal teatro alla danza, dalla musica al cinema, la ricerca artistica scava in profondità ma non indica soluzioni, semmai solleva qualche dubbio e invita alla riflessione. I dubbi e le riflessioni di questa dodicesima edizione sono come ogni anno il frutto del lavoro di artisti italiani e internazionali, di giovani emergenti e di Maestri della scena come Theodoros Terzopoulos, Oskaras Koršunovas, Juozas Budraitis. Oltre a un piccolo omaggio alla scena cinese con i lavori di Wang Mengfan, Li Jianjun e degli allievi della Central Academy of Drama di Pechino, ci sono alcuni fili rossi che legano le proposte di questa edizione.
Il cinema è il primo filo rosso, l’utilizzo di tecniche e dispositivi scenici per una visione sul grande schermo, unisce le NanoDanze di Michèle Anne De Mey e Jaco Van Dormael (autore e regista del film “Dio esiste e vive a Bruxelles”) alle storie collettive dei Berlin, i fotogrammi dipinti a mano da Gianluigi Toccafondo per i film che accompagnano il concerto dei C’mon Tigre alle proiezioni narrative dell’installazione di Luca Brinchi e Daniele Spanò, e ancora al dispositivo scenico di Anne-Cécile Vandalem.
Sul secondo filo viaggia la musica che la fa da padrone nel concerto-spettacolo dei C’mon Tigre, arricchisce il lavoro di Stefano Ricci ed è strumento drammaturgico per il teatro musicale della Vandalem.
Un altro filo rosso tocca la sfera della libertà, della censura e del disagio. L’inferno “in terra” è quello quotidiano di Sartre portato in scena da Andrea Adriatico, ma è anche quello con il patrocinio di delle prigioni russe, scenario in cui il Belarus Free Theatre ambienta il suo nuovo lavoro che racconta storie di artisti perseguitati per la loro arte, a cominciare dalla storia di Maria Alyokhina, membro del collettivo Pussy Riot, qui per la prima volta in veste di attrice. Ma la libertà di un artista sta anche semplicemente nel poter mettere in scena un testo nel modo che ritiene più consono alla sua cifra e al suo percorso, una libertà molto spesso negata da coloro che detengono i diritti d’autore. Come appena successo ai Motus che si sono visti negare la possibilità di riallestire “Splendid’s” di Genet con un cast di sole donne, e che da questo divieto hanno tratto ispirazione per il loro nuovo lavoro. Di censura in senso più
ampio si parla ancora nel lavoro della Vandalem, che affronta anche il tema del disagio e del suicidio, che ritroviamo negli spettacoli di Mattias Andersson e Babilonia Teatri.
La pittura e il disegno sono il filo rosso che unisce l’omaggio di Virgilio Sieni a Giorgio Morandi, e gli spettacoli segnati dal tratto di due tra i più prestigiosi illustratori italiani, Stefano Ricci e Gianluigi Toccafondo.
L’ultimo filo rosso è il futuro. E il futuro sono i giovani, i giovani del disagio descritto dallo svedese Andersson e da Babilonia Teatri, ma anche i giovani artisti emergenti ospiti al Festival (ErosAntEros, CollettivO CineticO, Gli Omini, Piergiorgio Milano, Carullo Minasi), e soprattutto i giovani allievi delle cinque scuole attoriali legate al Progetto Prospero, tra i quali i giovani attori e drammaturghi della Scuola ERT diretta da Antonio Latella che con il loro progetto sulla stirpe degli Atridi ci condurranno di nuovo in ‘un’estasi teatrale’.
VIE Festival nasce nel 2005 con l’obiettivo di attraversare la contemporaneità, di intercettare il delinearsi di nuove identità e soggettività nell’ambito dello spettacolo dal vivo. Si svolge annualmente in ottobre in diverse città dell’Emilia, è organizzato da Emilia Romagna Teatro Fondazione, Teatro Nazionale con sede a Modena, ed ha come principali finanziatori lo stesso ERT e la Fondazione Cassa di Risparmio di Modena. Il progetto prende vita dopo una felice esperienza decennale con Le vie dei festival, la rassegna che dal 1994 al 2004 ha ospitato a Modena ogni autunno, da ottobre a metà dicembre, alcune delle proposte più interessanti dei Festival estivi italiani e stranieri. Mescolando generi, lingue e tecniche, Le vie dei festival ha proposto esperienze di grande teatro e scoperto nuove realtà italiane ed internazionali. Tra tutti gli artisti ospiti delle dieci edizioni ricordiamo almeno Carmelo Bene, Thierry Salmon, Lev Dodin, Peter Brook, Maguy Marin, Joseph Chaikin, Philip Glass, Robert Wilson e Peter Stein.
VIE Festival vuole mettere al centro la creazione contemporanea, dare allo sguardo la responsabilità di individuare, di cercare dove si nasconde oggi la forza del nuovo, gli artisti capaci di esplorare le zone di contatto fra le arti sceniche, i territori espressivi in cui lasciare interagire il teatro con la danza, la musica, le arti visive, il cinema. L’idea di contemporaneità si coniuga immediatamente con quella di complessità, qualcosa che è in continuo movimento e veloce nella sua indeterminatezza. La ricerca artistica agisce in verticale, scava in profondità. Non indica soluzioni, semmai solleva qualche dubbio. Tende l’orecchio verso l’incerto. La fecondazione reciproca è per definizione un terreno fertile, il luogo di miscele sempre nuove, originali, sorprendenti. Alla base della ricerca di nuovi linguaggi, sta sempre un’urgenza di riflessione di contemporaneità, una necessità di contenuti. Il festival intende proporre una molteplicità di protagonisti, che si misureranno con una pluralità di spazi, con l’obiettivo di mostrare strati di lavoro artistico, sguardi e poetiche capaci di suscitare le curiosità e le urgenze anche quelle meno codificate. La pluralità di linguaggi vedrà un coinvolgimento di pubblici diversi, mirando a far cadere il diffuso pregiudizio del contemporaneo come sinonimo di incomprensibile ed elitario. Il festival si pone anche come luogo di produzione o coproduzione di opere originali che saranno realizzate appositamente e che successivamente si inseriranno in un circuito internazionale. Oltre agli spettacoli VIE propone una articolata attività collaterale che coinvolge il territorio con diversi progetti di approfondimento quali letture, dibattiti, incontri, installazioni video-performative, conferenze, incontri.
Le città di VIE
Modena
Bologna
Carpi (MO)
Vignola (MO)
Teatro Arena del Sole - Emilia Romagna Teatro Fondazione
Via Indipendenza 44
40121 Bologna
Tel. (biglietteria) 051.2910910
www.arenadelsole.it
http://www.viefestivalmodena.com/vie2016/programma-vie-2016/