di Maria Luisa Runti
Dopo 8 anni sempre un ricordo affettuoso.
“Il 3 maggio 2013 ci ha lasciato uno dei maggiori Artisti nel panorama dell’Arte a livello mondiale: BRUNO CHERSICLA. Pittore, scultore, scenografo e jazzista. Personali a Chicago, Miami, Lubiana, Toronto, Atlanta, Losanna, in molte città europee ed italiane nonchè nella sua Trieste dove nacque e con cui, pur vivendo in Brianza, mantenne sempre uno stretto contatto affettivo. Ed è proprio a Trieste che, nel 2001, vinse il Guiness dei primati per il dipinto più grande del mondo, realizzato nella Piazza dell’Unità d’Italia. Ricordo le nostre vivaci discussioni sull’Arte e sulla politica, sulla sua Trieste tanto amata e mai scordata, all’entusiasmo con cui vi tornava rifugiandosi nella casetta della sua Mamma. Un “eremo” di pace, serenità e lavoro. Molti dei suoi progetti nacquero là, fra centinaia di libri, fotografie ed i suoi amati strumenti musicali che ho avuto la gioia di ascoltarlo suonare. Era un’isola felice nel mondo e pur al di fuori dal mondo. E’ stato un grande, vero UOMO, un Artista geniale ed innovativo, sempre alla ricerca di trasmettere il bello di ciò che conta ed in parte esiste ancora. Si è battuto per l’Arte, le Persone e gli Animali. Un Grande perché semplice, diretto, umano. Uno scrutatore di menti e di anime. Un mitteleuropeo che si è formato con la frequentazione di grandi Artisti, personali predilezioni ed intuizioni fantastiche. Ha lasciato un vuoto enorme ma la sua eredità è ricchissima e preziosa. Indimenticabile Amico carissimo, affido ad alcune tue immagini il compito di ricordarti a tutti coloro che ti hanno stimato, apprezzato ed amato ma anche a coloro che non hanno avuto la fortuna e la gioia di conoscerti.”
Bruno Chersicla, purtroppo, e’ finito nel dimenticatoio della sua citta’, come molti altri grandi triestini del passato (il musicista Doriano Saracino, il giornalista Giorgio Polacco, lo scenografo Sergio D’Osmo, solo per citarne alcuni…). Una mostra evento per ricordare un grande dell’Arte contemporanea sarebbe un valore aggiunto per la città. (Rallentamento o fine pandemia Covid permettendo, con tutte le debite precauzioni di legge ed anche di sensibilità personale). Ben vengano anche le manifestazioni popolari ma la vera Arte è tutt’altra cosa ed a Trieste, a parte pochissime realtà, non se ne tiene conto.
MARIA LUISA RUNTI
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