Travolgente successo per la serata del primo giugno us, nell’ambito della rassegna “Risuonanze 2015 - incontri di nuove musiche”, (v. anche recensione dd. 13/6 ) a Villa De Rubeis Florit di Tarcento dove ben 14 prime esecuzioni, applauditissime, hanno incantato il pubblico nell’interpretazione di due superbe Artiste: la pianista Adele D’Aronzo e la mezzosoprano giapponese Akiko Kozato. In programma musiche di: M. Minamikawa, B. Zanolini, C. Mennesson, M. Montalbetti, A. Gedda, Min Jung Woo, F. Filidei, C. Galante, R. Morohashi, G. Colardo, M. Kedziora, G. Badalyan e G. Taglietti.
La magnifica cornice di Villa De Rubeis Florit e del suo grande salone hanno creato delle magiche atmosfere d’antan contrapponendosi e mettendo ancor più in risalto la contemporaneità della musica. Brani in duo, per solo pianoforte e per sola voce in un continuo, incalzante crescendo emozionale. Una carrellata di Autori a testimoniare che la musica contemporanea è più viva che mai, gioiellini a volte “nascosti” che “Risuonanze” ha il grande merito di mettere in luce per offrirli al pubblico. Adele D’Aronzo e Akiko Kozato hanno “tessuto” uno straordinario racconto musicale in cui ogni Compositore ha visto palpitare la propria musica. Un momento di profonda emozione per il brano per pianoforte solo “La mer lumineuse” della giovane musicista coreana Min Jung Woo, il cui padre era presente in sala, prematuramente scomparsa prima di poter gioire del successo del suo pezzo, selezionato nella “Call for Scores” Risuonanze 2015.
Straordinarie entrambe le interpreti. Adele D’Aronzo ha dominato lo strumento con sonorità cantabili, quasi danzanti, di grande virtuosismo ed incisività di fraseggio spaziando da momenti di delicata poesia e dolcezza (come nel brano di Montalbetti) a registri armonici di grande coloritura e veemenza (M. J. Woo). Tecnica e trasporto interpretativo eccellenti nell’interessantissimo, magnifico pezzo di Giuseppe Colardo. Akiko Kozato è voce, poesia e musica all’unisono. Voce che, a volte, diventa essa stessa strumento musicale con modulazioni che toccano registri e coloriture di perfetta armonia, di tanto in tanto scanditi da un battito di mani, come nel pezzo di C. Mennesson. Voce capace di emozionare e spaziare fra acuti e toni scuri, raffinatezze di fraseggio e stupendi recitativi che hanno toccato l’apice nel brano di R. Morohashi.
Nelle composizioni per pianoforte e voce le due interpreti hanno armonicamente fuso la loro Arte. Note accorate ed intensamente poetiche si sono accompagnate ad altre, decise, limpide ed intimistiche. Echi di preghiere portati dal vento e travolgenti tempeste in uno splendido dialogo all’unisono, particolarmente intenso nella composizione di C. Galante.
Il concerto, come quelli di tutte le altre serate, è stato trasmesso in diretta streaming da RadioCEMAT.
MARIA LUISA RUNTI
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