12 marzo 2016 - ore 21
L’animalità e la sua pulsazione tra respiro e oblio. Un quintetto-branco si accende nella ritualità del gesto. Come una costellazione, ci riporta al primordiale, a una quiete in agguato, in attesa. Animali ancora senza favola.
“L’animalità e la sua pulsazione tra respiro e oblio, che sfugge al perimetro della narrazione, della favola, prende forma in questo lavoro con una scrittura coreografica che indaga le dinamiche relazionali e l’autogenerazione di una grammatica del gesto. Sulla scena cinque presenze femminili, un quintetto-branco composto da figure marginali che, dalla porosità del tratto iniziale, acquisiscono spessore e si accendono nella ritualità del gesto o nel suo farsi costellazione complessa, abbondanza, discontinuità. Fiammate di chiarezza anatomica e di continue aperture al reale. Sono figure che sfuggono incessantemente alla chiusura del segno, che rinegoziano e rinnovano costantemente la necessità di incontro e di scambio. Femminilità scalpitanti tra assimilazione e trasformazione. Il branco balbetta e viene sfibrato dall’irruenza e dallo strappo delle singolarità.”
Simona Bertozzi
Simona Bertozzi è coreografa, danzatrice e performer e vive a Bologna. Dopo studi di ginnastica artistica e danza classica, approfondisce la sua formazione in danza contemporanea tra Italia, Francia, Spagna, Belgio e Inghilterra e lavora, tra gli altri, con Tòmas Aragay e dal 2005 al 2010 con Virgilio Sieni, prendendo parte a tutte le produzioni della compagnia.
Dal 2005 conduce un percorso autoriale di ricerca e scrittura coreografica, creando lavori, in forma solistica e con diversi gruppi di danzatori e performer, che hanno circuitazione nazionale e internazionale.
Al termine dello spettacolo, Simona Bertozzi e la compagnia incontrano il pubblico
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