Il percorso espositivo racconta il legame arte-vita dei due artisti presentando una selezione di 120 opere. Di Frida Kahlo sono esposti dipinti su olio, in particolar modo la serie ‘Autoritratti’, mentre di Diego Rivera sono in mostra diversi grandi ritratti.
Frida Kahlo e Diego Rivera si videro per la prima volta nel 1922 sotto i ponteggi della Scuola nazionale preparatoria. Lui era il pittore più famoso del Messico rivoluzionario, chiamato a dipingere un murale nell’anfiteatro dell’istituto, lei una ragazzina irriverente. Sette anni dopo, Frida Kahlo e Diego Rivera erano moglie e marito. Fu l’inizio di un amore lungo e tormentato, costellato di tradimenti e colpi di scena (anche di pistola), destinato ad entrare nella leggenda.
La mostra di Palazzo Ducale, organizzata da Genova Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura, MondoMostre e Skira, racconta il legame arte-vita di questa coppia messicana yin e yang: l’opera di Frida Kahlo, da sola, sembra essere incompleta senza la spalla che Diego Rivera offre alla sua fragilità. Dopo la mostra presso le Scuderie del Quirinale di Roma, che metterà l’opera di Frida Kahlo nel contesto delle avanguardie internazionali del suo tempo, la mostra di Palazzo Ducale, curata dall’autrice del catalogo ragionato, Helga Prignitz-Poda, con la collaborazione di Christina Kahlo (pronipote di Frida) e Juan Coronel Rivera (nipote di Diego) cercherà di raccontare i legami segreti che unirono due artisti così profondamente differenti e quanto diversamente sia stata valutata la loro espressione artistica nel tempo. La realizzazione dell’esposizione è stata possibile grazie al contributo di Enel in qualità di sponsor.
Quella che veniva definita “l’unione di un elefante con una colomba”, superò le consuetudini di un legame sentimentale: Frida e Diego portarono nel loro rapporto e nella loro espressione dell’arte le personalissime esperienze di vita. La mostra indagherà questi temi presentando 120 opere di Frida Kahlo e Diego Rivera. Di Frida verranno esposti dipinti (ed in particolare i suoi autoritratti) su olio, su masonite, su alluminio come Diego in my mind, Self-portrait wearing a Velvet Dress, o Diego and I, o ancora il Self Portrait in a sun flower che dipinge pochi giorni prima di morire ma anche disegni ed il corsetto di gesso sul quale Frida dipinge la falce e il martello comunista sopra il feto del proprio doloroso aborto.
Di Diego saranno presentati in larga parte dipinti su olio (in particolare i grandi ritratti nei quali eccelleva come Portrait Dama Oaxaqueña, Portrait of Natasha Gelman, Calla lilly vendors) ma anche il taccuino del viaggio in Italia, mai esposto prima, il ritratto di Frida nuda e verrà ricostruito uno dei grandi murales.
Diego dipingeva le grandi emozioni storiche interpretando la rivoluzione nelle arti visive e mostrando l’uomo al potere, sempre circondato da un pubblico. Nei dipinti di Rivera, l’uomo ha la capacità di dare una forma positiva alla sua vita, per il bene dell’umanità, optando per la via dell’edonismo egoistico. Quando cominciò a dipingere, Frida, lo fece per rifugiarsi in un mondo di fantasia, trasportando problemi e sentimenti in quadri di piccole dimensioni. La sua continua lotta con il dolore e con la solitudine trova espressione adeguata in una sorta di “realismo magico”, sviluppando un linguaggio artistico personale rispetto a quello degli artisti che ebbe modo di conoscere nei viaggi negli Stati Uniti e in Europa. La sua rivoluzione è interna.
Rivera nasce nel 1886 a Guanajuato, in un momento in cui la cultura messicana si basava ancora profondamente sui modelli europei. Era un “bambino prodigio” che eccelleva nel disegno, andò in Europa con una borsa di studio nel 1907, dove studiò le opere della scuola spagnola (Velazquez, El greco, Goya). Più tardi, a Parigi, si concentrò sulla pittura francese (Cezanne, Signac e Seurat, il puntinismo). Tra il 1913 e il 1914, si focalizzò sul cubismo. Durante questi anni, artisti come Modigliani, Picasso, Braque e Gris esercitarono su di lui una forte influenza. Era come una spugna in grado di assorbire tutto e di dipingere magistralmente alla maniera cubista. Tornato in Messico, Rivera iniziò a progettare la sua opera presso la Scuola Nazionale Preparatoria, in cui Frida Kahlo fu allieva. Il murale di Rivera La Creazione è ritenuto il preludio al Rinascimento della pittura murale messicana dove è evidente come il suo viaggio in Italia avesse dato i suoi frutti: le grandi figure eseguite in pose classiche furono realizzate secondo i principi di un classicismo figurativo, al quale Rivera aveva cercato di aggiungere elementi nazionalistici. Il taccuino del Viaggio in Italia di Rivera sarà una parte importante della mostra, non essendo oltretutto mai stato esposto prima.
Il destino di Frida Kahlo prese un corso molto diverso. Magdalena Carmen Frida Kahlo Calderón nasce nel 1907 presso la Casa Azul de Coyoacán, un sobborgo di città del Messico. Nel 1925, all’età di 19 anni, è vittima di un incidente stradale terribile, risultato di una collisione tra un autobus e un tram, in cui un corrimano in ferro penetra nel suo fianco e la costringe a una lunga degenza e grandi sofferenze. Costretta a rinunciare al suo piano originario di diventare medico e ad abbandonare gli studi si dedica alla pittura. Mostrò i suo dipinti a Diego, una mattina del 1927 mentre era impegnato a dipingere gli affreschi sulle pareti del Ministero dell’Educazione. Diego Rivera ritrasse Frida per la prima volta in uno dei suoi grandi murali al Ministero dell’Educazione, affianco a Tina Modotti (la fotografa italiana amica comune), mentre distribuiva armi. Quando nel 1929 si sposarono, Frida aveva 22 anni, e non aveva ancora terminato gli studi, Diego aveva 43 anni ed era già un artista ampiamente riconosciuto e famoso, con tre matrimoni alle spalle e tre figli. Sei mesi dopo Diego aveva una relazione con la sorella di Frida e Frida per vendetta con Leon Trotskyi, scappato dall’URSS, che lei ospitava nella Casa Azul. Per tutta la vita ebbero entrambi decine di amanti, anche in comune (come ad esempio Tina Modotti), ma non furono mai capaci di lasciarsi.
Nel 1930, Diego Rivera arrivò a San Francisco per la prima volta con la sua giovane sposa. Dipinse al San Francisco Stock Exchange e cominciò poi a dipingere un altro murale al Detroit Institute of Arts. Verso la fine del 1931 il MoMA di New York gli dedica una grande mostra personale. Le opere di Frida diventarono così incredibilmente indipendenti, così enigmaticamente belle che i visitatori, che andavano a trovare Diego Rivera, rimanevano ancor più affascinati dalle opere di Frida. André Breton, il primo ad organizzare una mostra delle sue opere a Parigi, descrisse la sorpresa nel trovare, a casa di Diego, questi dipinti della moglie, e pieno di ammirazione dichiarò: L’arte di Frida Kahlo è un nastro attorno a una bomba.
Diego riuscì a dare voce ai problemi e ai bisogni contemporanei rimanendo nella memoria collettiva del paese. Finché i fatti che egli rappresentava erano in linea con i compiti della società, rimase il più importante dei due. Attraverso le sue visioni provenienti dal mito, Frida parla, invece, ai sentimenti universali dell’uomo: la compassione, l’empatia, il desiderio di amore. Nella sua solitudine, lei è più vicina all’uomo moderno di quanto lo sia Diego. Il risultato è che Frida Kahlo rimane icona oggi come allora, non solo in Messico, ma in tutto il mondo.
Cover: Frida Kahlo, Diego on my mind (Self-portrait as Tehuana), 1943, Mexico City, The Vergel Foundation copyright © Banco de México Diego Rivera & Frida Kahlo Museums Trust, México D.F.by SIAE 2014
A cura di Helga Prignitz-Poda, Christina Kahlo, Juan Coronel Rivera
dal 19/9/2014 al 8/2/2015
lun 14-19, mar-dom 9-19
PALAZZO DUCALE
Genova
Piazza Matteotti 9
http://www.fridakahlogenova.it/
http://www.palazzoducale.genova.it/naviga.asp?pagina=78885