mercoledì 22 aprile, ore 17.30
In collaborazione con il Centro Donna - Servizio Cittadinanza delle donne e culture delle differenze e Associazione fotografica Fotosintesi Proiezione dei video
Memoria quasi esaurita e Donne d’arte
Voce narrante Simonetta Nardi; introducono Gabriela Camozzi, Elisabetta Da Lio e Anita Sieff
a seguire proiezione del film Registe (Italia, 2014, 76’) di Diana Dell’Erba
Due video, prodotti dall’associazione fotografica Fotosintesi –associazione composta da sole donne - e un film, diretto dalla giovane Diana Dell’Erba, al centro di un omaggio allo sguardo femminile, fotografico e registico.
Memoria quasi esaurita è un video fotografico e Donne d’arte è una serie di appunti su 11 donne fotografe, talentuose, visionarie, stravaganti, disuguali, a volte poco note al grande pubblico. Da Lisette Model a Diane Arbus, da Isabella Balena a Cindy Sherman, passando per Letizia Battaglia e Nan Goldin. Fotografe che abbracciano prospettive di analisi quanto mai diverse, sempre attraversando un terreno di ricerca. “La grande differenza della donna fotografa è che sa guardarsi dentro prima di iniziare a guardar fuori” dice Giuliana Traverso, fotografa e conduttrice della prima scuola di fotografia in Italia al femminile. Guardare il mondo, la vita, i fatti e le persone con occhi di donna, significa privilegiare, più che la composizione o i tecnicismi, l’intensità e la tensione intima che, a prescindere dallo stile e dai linguaggi propri di ognuna, raggiunge una capacità di empatia intesa come istintiva inclinazione a occuparsi emotivamente dei soggetti fotografati, siano questi la realtà sociale o virtuale, la famiglia o l’identità personale.
Infine il lungometraggio Registe. Si tratta di un racconto corale che vede affiancate pioniere della macchina da presa e giovani autrici. Tra le altre, due pilastri imprescindibili del cinema italiano: Lina Werthmuller e Cecilia Mangini, ma anche Francesca Archibugi, Maria Sole Tognazzi, Francesca Comencini. Il tono del film oscilla tra rabbia e rassegnazione, pur con la convinzione che ‘dirigere’ sia un mezzo di espressione quasi autoanalitico per esternare la propria essenza interiore. Le registe tendono ad approcciare in modo diverso ogni persona con cui lavorano, così come una madre si accosta diversamente ad ogni suo figlio. Ma essere donna e regista nel nostro paese è ancora estremamente faticoso. I produttori, prevalentemente uomini, fanno spesso una selezione di genere. Su 100 registi in Italia solo sette sono donne. La giovane filmaker Paola Randi dice ‘Tutti si fidano a dare un bimbo in mano a una donna, ma quasi nessuno si fida a darci in mano un film’. In Registe il filo conduttore è la storia commovente di Elvira Notari (interpretata da Maria De Madeiros) la prima donna italiana regista, nata nel 1875, che nel periodo fascista riesce a realizzare la propria antesignana attività girando più di cento lunghi e cortometraggi chiamandoli ‘ le mie film’ e fondando col marito una casa di produzione la Film Dora.
Centro Culturale Candiani
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Sala conferenze quarto piano
Ingresso libero