16 maggio - 18 maggio - Sala Salmon
CRISI
La pratica è perfetta
Prima Nazionale
di e con Stefano Pesce e Diego Ribon
regia Gabriele Tesauri
scene Donatello Galloni
costumi Daria Lo Sapio
luci Vincenzo Bonaffini
fonica Emil Savazzi
organizzazione Carlotta Ghizzoni
assistente di produzione Giulia Guerzoni
fotografie Manuela Pellegrini
una produzione Noveteatro
In un ufficio, in un’epoca senza tempo, lavorano alle loro pratiche due impiegati: OST e OPP. La notizia di un loro imminente trasferimento nella nuova sede viene digerita facilmente da OPP, mentre è vissuta come un dramma inaffrontabile da OST, che manomette volontariamente il procedimento di invio delle pratiche che sta elaborando, convinto di bloccare il suo trasferimento.
Il lavoro quotidiano di OST diventa quindi impraticabile. OPP scopre il progetto sovversivo di OST ma non lo lascia trasparire. Nell’attesa del passaggio alla nuova sede, in ufficio si respira un’aria di precarietà e delazione, tra procedure di evacuazione, tabelle delle età contributive e nuovi confini. Le tensioni che pervadono i due soggetti li portano ad una battaglia senza esclusione di colpi.
La situazione lavorativa getta nello sconforto OST che trasmette la sua tensione a tutta la sua famiglia a casa. La figlia è elettrica, non riesce a dormire: è terrorizzata da pesci immaginari che si avvicinano al suo letto la notte! Per di più in camera della figlia il materassino prende vita e come un televisore trasmette talk show di politica in cui si descrive un paese completamente bloccato dalla crisi internazionale.
Fuori dall’ufficio, durante la notte OST e OPP si incrociano, ognuno dedito ad una attività segreta. I loro casuali incontri si trasformano in happening grotteschi alla ricerca di una azione sensazionale che scacci la tensione lavorativa dalle loro vite. Attraverso deliranti fantasticherie OPP convince OST che trovare qualcuno da uccidere sia l’azione liberatoria di cui hanno bisogno. L’uomo designato è chi sta bloccando la pratica a OST: il consulente politico del ministro! L’obiettivo criminale porta OST a cercare la propria vittima in un locale notturno dove, con grande sorpresa, trova OPP travestito da chanteuse impegnato in una esibizione canora.
In quel frangente OPP lo aggredisce, gli svela di essere a conoscenza del blocco che OST sta facendo alla sua pratica e lo accusa di essere l’unico responsabile della sua situazione di crisi. La conclusione è drammatica: OST deve uccidere se stesso! Ma il suicidio, che non riesce, rende OST debole ed inerme.
Nel frattempo è arrivato il tempo dell’evacuazione finale dall’ufficio da cui OST non vuole muoversi. OPP è costretto, nel tentativo di salvare la vita al collega, a trascinarselo appresso legato ad una fune verso il confine oltre il quale si trova la nuova sede di lavoro. Un canto nella notte guiderà soltanto OPP verso la salvezza del trasferimento perché OST rimarrà intrappolato tra i frammenti della sua pratica.
OPP rientra a casa in cerca della bambina, con l’intenzione di portarla all’acquario, svelando che forse quella casa è proprio casa sua, e OST e OPP sono soltanto due clown all’interno della mente di un unico individuo.
«CRISI – LA PRATICA È PERFETTA è una commedia sarcastica e compulsiva che racconta la crisi di una generazione in lotta con i fantasmi della propria mente: spesso non c’è nulla di più tragicamente comico di voler mettere ordine al proprio caos interiore. Lo spettacolo è il frutto di un lavoro collettivo portato avanti con Stefano Pesce e Diego Ribon che punta al divertimento e alla commedia come scelta stilistica.
I due protagonisti – Opp(ortunità) e Ost(acolo) – sono clown contemporanei reinventati all’interno di un futuro improbabile ma molto concreto. Una sorta di universo parallelo ‘popolato’ da strani macchinari e oggetti futuribili che sono in realtà le più classiche postazioni pc di un ufficio o gli oggetti di uso comune. Lo stesso testo è estremamente concreto e attuale, tanto che il dialogo tra i due rimanda spesso a tematiche e problemi legati alla quotidianità e alla conduzione della vita famigliare.
Questa trasposizione futuribile e improbabile, il loro dar voce a due anime opposte della stessa persona, il loro essere clown surreali e contemporaneamente fin troppo realistici ricostruisce un mondo poetico che saprà far ridere e sorridere di ogni piccola grande nostra crisi quotidiana».
Gabriele Tesauri
«Questo non è solo il debutto nazionale di uno spettacolo, ma anche il mio personale esordio come autore: CRISI – LA PRATICA È PERFETTA nasce infatti dal mio primo testo. Dopo tanti anni come attore televisivo ho sentito la necessità di ritornare alla mia formazione teatrale: ho respirato la realtà che mi circondava, cercando una creatività terrigna, mi sono isolato per riflettere su quanto osservato ed ecco che le parole hanno trovato un loro flusso e dato origine ad un monologo. Un monologo che ha avuto una sua storia: è diventato inizialmente un racconto e oggi si è evoluto in uno spettacolo con due attori in scena. In un primo momento io stesso ho narrato le vicende del protagonista, una persona della mia età in crisi con il lavoro, terrorizzato da un possibile trasferimento, intrappolato tra la sensazione di paura e la voglia di andare avanti. Un contrasto interiore, un arrovellarsi che lascia l’ufficio ed entra tra le mura domestiche, diventando così un problema che esplode in famiglia.
Oggi, nello spettacolo CRISI – LA PRATICA È PERFETTA, queste due anime in contrasto si sono personificate e dialogano fra loro. L’incontro con il regista Gabriele Tesauri e il lavoro svolto insieme sulla drammaturgia, ha portato dunque allo sdoppiamento del protagonista proprio per enfatizzare quanto una crisi possa essere contemporaneamente, e a propria scelta, un ostacolo e un’opportunità: chi la coglie si rinnova, cambia, procede, chi non la coglie in qualche modo implode. In questo senso i due protagonisti in scena, uno alter ego dell’altro, danno voce all’anima propensa al cambiamento e a quella profondamente contraria.
Il tutto condito da una spiccata vena ironica: lungi dal voler fornire soluzioni, i due personaggi sono due clown contemporanei, due soggetti tra il buffo e l’assurdo che propongono un mondo comico ma estremamente poetico».
Stefano Pesce
Teatro Arena del Sole - Emilia Romagna Teatro Fondazione
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