DA MERCOLEDÌ 21 A VENERDÌ 23 MARZO
inizio ore 20.45
PRIMA REGIONALE PER UN APPASSIONANTE E IMPLACABILE THRILLER PSICOLOGICO: GABRIELE LAVIA È IL PADRE DI STRINDBERG: LA FAMIGLIA ALLA RESA DEI CONTI
Le certezze della famiglia borghese affondano in una voragine di velluto rosso sangue trasportando con sé i mobili, gli oggetti, i simboli di un mondo fatalmente in rovina, mentre sul palcoscenico si consuma un appassionante e implacabile thriller psicologico. È questo Il padre di August Strindberg che il grandissimo Gabriele Lavia porta in scena nel doppio ruolo di regista e interprete con Federica Di Martino, e che vedremo in prima regionale al Teatro Nuovo Giovanni da Udine da mercoledì 21 a venerdì 23 marzo con inizio sempre alle 20.45.
Composto nel 1887 in una manciata di mesi, Il padre di Strindberg è un dramma scritto “con l’ascia, non con la penna”, come lo definì lo stesso autore: un avvincente omicidio psichico perpetrato con spietata determinazione. L’autoritario e intransigente Capitano Adolf viene a scontrarsi con la moglie Laura sull’educazione da impartire alla figlia Berta. La donna non esita a instillare nell’animo dell’uomo un dubbio atroce: la sua stessa paternità. Il lungo calvario mentale di Adolf lo sprofonda in un’angoscia devastante, fino a farlo precipitare, come spiega lo stesso Gabriele Lavia “nell’abisso della perdita di ogni ‘certezza ontologica’ dello statuto virile della paternità”.
Il crollo nella follia di un uomo che si credeva d’acciaio e si rivela di cristallo trascina con sé nella rovina i fondamenti del patriarcato e di un secolo, l’Ottocento. La casa, la famiglia, la resa dei conti, motivi simbolici per il drammaturgo svedese, vengono qui portati a un confronto ultimativo, che si impone con la lucidità dell’allucinazione.
Un testo, quello de Il padre di Strindberg, assai caro a Gabriele Lavia che l’affronta per la terza volta in questa nuova imponente produzione della Fondazione Teatro della Toscana.
Una partita inesorabile di dare e avere, dove ogni segno sposta la bilancia di una macchinosa contabilità cosmica. La nuova produzione della Fondazione Teatro della Toscana ha debuttato al Teatro della Pergola di Firenze lo scorso gennaio e vede accanto a Gabriele Lavia e Federica Di Martino, Giusi Merli, Gianni De Lellis, Michele Demaria, Anna Chiara Colombo, Ghennadi Gidari e Luca Pedron. Le splendide scene sono di Alessandro Camera, i sontuosi costumi di Andrea Viotti, le musiche di Giordano Corapi, le luci di Michelangelo Vitullo.
Giovedì 22 marzo alle 17.30 la compagnia dello spettacolo incontrerà il pubblico nel foyer del Teatro per un nuovo appuntamento di Casa Teatro dal titolo “Il peso della realtà. Re Senza terre”. Conduce Roberto Canziani, studioso e critico del teatro. Ospite lo psicologo e psicoanalista Gelindo Castellarin.
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