11 maggio - 16 luglio 2017
PALAZZO MOROSINI A VENEZIA CELEBRA L’ARTE GIAPPONESE CON LA MOSTRA KOKODÉ KAMIGAMI ここで神々: “Qui si incarnano gli dei”
Marco Sesana, Country Manager e AD di Generali Italia e Philippe Donnet Group CEO di Generali, hanno inaugurato oggi - alla presenza del Sindaco di Venezia Luigi Brugnaro e degli artisti Philippe Marinig e Daimon Kinoshita - la mostra che celebra la più misteriosa tra le arti marziali: il Sumo.
Generali Italia apre al pubblico Palazzo Morosini a Venezia offrendo la possibilità di visitare gratuitamente lo storico edificio, che ospiterà KOKODÉ KAMIGAMI ここで神々, che letteralmente vuol dire “Qui si incarnano gli dei”. Una mostra che racconta, attraverso l’arte della fotografia unita alla pittura, la pratica più misteriosa delle arti marziali e la spiritualità che la contraddistingue: il Sumo.
L’evento, promosso e organizzato da Generali Italia, in collaborazione con Arthemisia e contestualmente alla 57. Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia, rientra nel programma di Generali Italia Valore Cultura, che ha l’obiettivo di sostenere le migliori iniziative artistiche e culturali e promuovere lo sviluppo e la valorizzazione del territorio.
La mostra, che apre al pubblico dall’11 maggio al 16 luglio 2017, è curata da Xavier Martel, docente di storia dell’arte del XIX secolo all’Università Paris I.
Attraverso 33 opere l’artista giapponese Daimon Kinoshita – incisore di ukiyo-e (stampa artistica giapponese su carta impressa con matrici di legno) e il fotografo francese Philippe Marinig illustrano tramite la commistione della loro stessa arte il mondo della forza, dell’intelligenza e dell’accettazione di sé dei lottatori di sumo, i sumotori che diventano rikishi se professionisti.
Gli artisti, che lavorano entrambi sullo stesso tema, raccontano le origini di questa antica lotta che è lo sport nazionale del Giappone dove i contendenti, immortalati nella quotidianità dalla macchina fotografica di Marinig, si allenano nelle heya (le palestre dette anche scuderie) o si affrontano nel dohyo (la zona di combattimento), indossando il mawashi (il caratteristico perizoma) e acconciando i capelli con la oi-cho mage (la particolare crocchia).
Nelle opere in mostra anche la rappresentazione dello yokozuna, il grande campione per eccellenza distinguibile perché durante l’ingresso sul dohyo indossa la pesante corda annodata detta tsuna. E a questa figura è dedicata un’intera sezione che narra il successo del giapponese Kisenosato, il 72° yokozuna in tutta la storia del Sumo, lunga più di 400 anni. Kisenosato, dopo aver vinto il torneo Grand Sumo di Spring 2017, ha raggiunto l’apice del successo a distanza di 19 anni dall’ultimo yokozuna giapponese.
L’evento vede come sponsor tecnici Shoei, Awagami Factory e Fujifilm, media partner Billionaire e Gatehouse. Gli artisti sono rappresentati da Atelier Visconti.
Didascalie:
Daimon Kinoshita: Hakuhō Shō. The 69th yokozuna2005 Ukiyo-e Private Collection-Tokyo ©2017, Daimon Kinoshita
Daimon Kinoshita: Chiyonofuji Mitsugu. The 58th yokozuna2008 Ukiyo-e Private Collection/Tokyo ©2017, Daimon Kinoshita
Philippe Marinig: Hakuhō Shō. The 69th yokozuna 2016 Photography/washi print Private Collection-Tokyo ©2017, Philippe Marinig
Philippe Marinig - Daimon Kinoshita: Fusion 3 pigment print + gold/black ink Calligraphy Private Collection/London ©2012, Philippe Marinig-Daimon Kinoshita
Palazzo Morosini
Campo Santo Stefano
San Marco 2803
Venezia
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