Sabato 20 febbraio ore 21
È un improbabile Cristo che guarda al mondo da un appartamento di periferia affacciato su un supermercato, il protagonista di Laika. Gli sta accanto solo un Pietro - emigrante che avrà la voce (fuori campo) di Alba Rohrwacher. Sabato 20 febbraio ore 21 al Teatro Palamostre di Udine per Teatro Contatto Ascanio Celestini guarda alla crisi delle ideologie che anche le religioni - totalizzanti e dogmatiche come il cristianesimo, l’ebraismo e l’islam - stanno vivendo. Contraddizioni e incertezze che ci riportano a quelle del cristianesimo delle origini, frutto dell’ebraismo e seme dell’islam. Un povero Cristo di periferia, tornato per l’ennesima volta nel mondo. Non per redimere l’umanità , ma solo per osservarla, magari con gli occhi di Pietro, l’unico a stargli ancora vicino. Ora che anche le religioni vivono di forti crisi, Ascanio Celestini è pronto a misurarsi con le loro contraddizioni.
La nuova creatura di Ascanio Celestini è un Gesù improbabile che dice di essere stato mandato molte volte nel mondo e che si confronta coi propri dubbi e le proprie paure. Un Cristo cieco che guarda il mondo attraverso gli occhi di Pietro, l’uomo del popolo, il più umano e pragmatico degli apostoli. Il mondo quotidiano di questo Cristo e l’appartamento di una periferia affacciato sul parcheggio di un supermercato dove, fra i cartoni, dorme un barbone nordafricano fuggito dal proprio Paese.
“Con la crisi delle ideologie nate dall’Illuminismo e concretizzatesi soprattutto nel ’900, anche le religioni – in quanto visioni totalizzanti e dunque ideologiche – hanno subito un contraccolpo. L’ebraismo ha trovato una patria mescolando le incertezze religiose alle certezze nazionaliste, anche l’islamismo e diventata una religione di lotta e di governo, mentre il cristianesimo si trova a vivere la sua fase più contraddittoria con due Papi viventi uno accanto all’ altro, ma con due volti contrastanti: il rigido teologo e il prete di strada. A distanza di un paio di millenni ci troviamo ora a rivivere le incertezze del cristianesimo delle origini, frutto dell’ebraismo e seme dell’islam.
Queste incertezze vorrei che passassero in maniera obbligatoriamente grottesca e ironica nel personaggio che porterò in scena: un povero Cristo che può agire nel mondo solo come essere umano tra gli esseri umani. Uno che sente la responsabilità, ma anche il peso di essere solo sul cuor della terra: vuoi vedere che la trinità e una balla e alla fine salterà fuori che Dio sono soltanto io?”
Ascanio Celestini
Al termine dello spettacolo, Ascanio Celestini incontrerà il pubblico
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